Riccardo Milani al traguardo della maratona amatoriale delle Olimpiadi

Il podista 33enne di Galbiate ha partecipato alla gara non competitiva organizzata sullo stesso tracciato della maratona olimpica

Si è chiusa con tanta gioia l’esperienza a cinque cerchi di Riccardo Milani, il podista 33enne di Galbiate che nella nottata di sabato ha partecipato alla Marathon Pour Tous di Parigi. Una maratona amatoriale, organizzata sullo stesso tracciato che poche ore prima e questa mattina ha ospitato quelle che assegnavano i titoli olimpici.

«Potrei raccontare dell’aspetto agonistico della corsa - racconta Riccardo -, ma, seguendo il vero spirito olimpico, l’obiettivo di questo evento non è mai stato la competizione e infatti non è stata stilata nessuna classifica. L’obiettivo era far partecipare più di gente possibile alle Olimpiadi come dei veri atleti».

Esperienza indimenticabile da condividere con le persone care: «La mia famiglia è venuta apposta da Galbiate per vedermi ed era sul percorso per sostenermi, così come la mia ragazza e i miei amici. Mi ha fatto davvero piacere e vederli, anche se per pochi secondi, mi ha aiutato davvero a non pensare alla stanchezza e a continuare».

Tanto anche il pubblico, voglioso di sostenere gli amatori come i grandi campioni di fama mondiale. «C’è stata molta gente su praticamente tutto il percorso - prosegue Milani - ed è stato veramente bello farsi trasportare dagli applausi delle persone sul bordo strada. L’organizzazione ha anche preparato diverse animazioni lungo i 42 km, come gruppi musicali e spettacoli di luci sfruttando il fatto che si corresse di sera al buio».

Da rimarcare anche il percorso: «Oltre a ripercorrere la marcia delle donne del 1789, che da Parigi andarono a Versailles per protestare contro il re chiedendo cibo e la firma della carta dei diritti dell’uomo, ha anche messo in luce il patrimonio culturale di Parigi, permettendoci di ammirare Opéra, piramide del Louvre, Trocadero, Tour Eiffel e Invalides».

Tanta adrenalina anche al traguardo: «La fine della gara, entrando in questa sorta di arena immensa sugli Invalides, è stata davvero emozionante, come un ingresso magico nel mondo degli atleti olimpici».

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