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Domenica 14 Aprile 2013
Revocato il capitolato impianti
A Livigno incognita sui rinnovi
Con l'astensione del gruppo di minoranza "Progetto Livigno" (il rappresentante di "Vivi Livigno", Valentino Galli, era presente nei momenti precedenti il consiglio, ma non vi partecipato per motivi di incompatibilità con ruolo di presidente dello Skipass), l'amministrazione comunale ha revocato il capitolato sulla concessione degli impianti che aveva approvato da poco più di un mese
Una decisione ampiamente prevista dopo i ricorsi al Tar di Sitas e Carosello 3000 contro il capitolato. «Il ricorso è stato fatto tanto per farlo, per andare contro l'amministrazione perché è il modus operandi di queste società - ha affermato il sindaco, Damiano Bormolini -. Ogni azione del Comune deve sempre fare i conti con i ricorsi di queste società. È impossibile parlare con i sordi. Un avvocato che avevamo come consulente nella fase di realizzazione del capitolato ha addirittura abbandonato l'incarico perché si era reso conto come fosse impossibile dialogare con la controparte. Si pensi che in uno dei ricorsi presentati si contesta la gratuità dello skipass per i ragazzi di Livigno in età scolare. E questo è un aspetto al quale teniamo particolarmente, perché le società impianti utilizzano il territorio di Livigno».
Il sindaco è stato contestato dalla minoranza per non aver saputo coinvolgere a sufficienza gli impiantisti nella stesura del capitolato, ma lui si è difeso. «Si possono fare anche 10mila riunioni, ma bisogna presentarsi, anche solo per dire che non si è d'accordo su nulla. Il capitolato - ha aggiunto - l'avete condiviso anche voi della minoranza e il fatto che su 14 concessionari di impianti solo 2 abbiano fatto ricorso, significa che da parte degli altri c'era condivisione. Sulle bozze del capitolato andavano fatte le osservazioni. Dopo l'approvazione siamo stati un giorno intero chiusi in una stanza con gli avvocati e gli impiantisti per evitare i ricorsi, ma non abbiamo avuto nessuna proposta da chi si è rivolto al Tar. Anzi, l'interlocutore che si è affidato al Tribunale amministrativo ha disertato questi incontri e non vuole sentire ragioni. In una situazione simile, è difficile trattare con serenità».
E si è ritenuto inutile impugnare la questione davanti ai giudici per questioni di soldi (pubblici), di tempi (lunghi e incerti) e di una più generale «complessità della vicenda». Che ora comporterà un ripensamento generale della spinosa questione. Adesso - ha spiegato Bormolini - si azzera tutto e sul fronte delle concessioni ha ricordato che, in base a quanto stabilito dell'autorità che regola la concorrenza, l'affidamento dei servizi deve avvenire sulla base di un'asta pubblica. Il rinnovo quindi non sarà più automatico, ma dovrà garantire il rispetto dei diritti di tutti i potenziali partecipanti.
La capogruppo di minoranza Barbara Silvestri ha duramente criticato il comportamento dell'amministrazione. «Quella di revocare il capitolato è una scelta che non avremmo dovuto trovarci a prendere - ha detto -. Visto che la bozza era stata presentata nel 2008, c'era tempo per partire con dei confronti serrati e schietti. Invece ci sono stati solamente due incontri con i legali degli impiantisti e lo scambio di tante email. Per trattare, invece, bisogna trovarsi e guardarsi in faccia. Il fatto che il presidente dello Skipass abbia benedetto il ricorso e non ci siano smentite da parte dei concessionari, indica che tutta questa condivisione non c'era. Ora - ha concluso - con la revoca del capitolato siamo a zero, torniamo indietro senza la leva per proporre qualcosa di nuovo, ma la revoca ora è la scelta più opportuna per evitare di avere gli esiti dei ricorsi fra anni e dover riparare a scelte dell'amministrazione comunale che potrebbero essere dannose».
Il Comune di Livigno ha inoltre annunciato che aumenterà l'Imu a carico degli impiantisti al fine di recuperare fondi per il pagamento del servizio di trasporto urbano che gli stessi impiantisti avrebbe dovuto pagare nel capitolato revocato. «Le altre categorie non saranno toccate - ha assicurato il sindaco -. Per quanto riguarda gli impiantisti, invece, quello che risparmieranno da una parte (non c'è più infatti il capitolato che prevedeva l'esborso, ndr) lo spenderanno dall'altra con l'aumento dell'aliquota Imu. Col nuovo capitolato il Comune stava facendo anche l'interesse dei concessionari. In tanti l'hanno capito, ma qualcuno evidentemente vuole utilizzare il Comune per nuove sfide».
Al consiglio comunale non hanno potuto partecipare il vicesindaco Narciso Zini e il consigliere di maggioranza Remo Galli perché sono stati denunciati dalle società che ha fatto ricorso visto i legami di parentela che hanno con alcuni concessionari. Proprio per tale motivo non avrebbero dovuto partecipare all'adozione del capitolato. Revocato l'accordo cadrà anche la denuncia, ma Zini si dice ugualmente dispiaciuto: «Non capisco questo accanimento nei miei confronti, quando in consiglio ci sono altre persone che hanno gli stessi miei legami di parentela, ma loro non sono stati denunciati. Sono pure stupito perché i miei rapporti con l'amministratore delegato di Sitas e Carosello, Giovani Cusini, sono sempre stati cordiali».
Il consiglio comunale è stato preceduto dalla protesta di Savio Peri, candidato di "Vivi Livigno" non eletto - non nuovo a pittoresche contestazioni -, che ha distribuito a consiglieri e pubblico un manifesto con le promesse fatte in campagna elettorale e a sue dire non mantenute.
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