Cronaca / Lecco città
Mercoledì 12 Marzo 2014
Reti di impresa
Lecco tira la volata
La quarta edizione dell’indagine dell’Osservatorio Intesa-Sanpaolo e Mediocredito lombardo
In provincia coinvolte tre aziende ogni mille abitanti: si tratta del rapporto più alto della regione
La svolta nella costituzione di reti d’impresa è arrivata nel secondo semestre 2013 e Lecco si è inserita a pieno titolo nel forte incremento registrato a livello nazionale dalla quarta edizione dell’indagine dell’Osservatorio Intesa Sanpaolo-Mediocredito Italiano.
Nel dato nazionale che ha visto nascere da giugno a dicembre scorso 389 nuovi contratti di rete col coinvolgimento di 1.555 realtà imprenditoriali Lecco, come hanno spiegato di recente i dati Infocamere aggiornati a novembre 2013, ha una quota del 10,1% di tutti i contratti stipulati in Lombardia e il 3,5% del totale nazionale.
Ora il dato della nuova indagine di Intesa Sanpaolo aggiorna la realtà lecchese con 82 aziende coinvolte in 42 reti, nuova conferma che ad essere coinvolte sono 3 imprese ogni 1.000 registrate, dato che vede Lecco in cima alla classifica regionale dove la media è di circa la metà (1,6 per mille).
Tuttavia in numeri assoluti per numero di reti in Lombardia, con un totale di 439 reti reti, ci sono Milano (251), Brescia (251) e Bergamo (118).
L’impulso partito nello scorso semestre è coinciso, a partire dal 18 giugno dell’anno scorso, con la circolare dell’Agenzia delle Entrate che ha dato via libera alla possibilità di avere dare soggettività giuridica ai contratti di rete, che possono così avere partita Iva e iscriversi in Camera di Commercio.
La spinta alla crescita, spiega l’indagine dell’Osservatorio sulle reti d’impresa, “arriva da Lombardia, Abruzzo, Emilia Romagna e Lazio”, con un dato complessivo secondo cui “a fine dicembre le reti registrate in Camera di Commercio erano 1.353 per un totale di 6.435 imprese aderenti”.
Cresce dunque “il fenomeno delle reti composte da soggetti complementari che si alleano per mettere a fattore comune competenze diverse e quello delle imprese meno strutturate sui mercati esteri che cercano nuovi partner commerciali”.
Nonostante i vantaggi dell’operare in rete in termini di economie di scala, miglior competitività soprattutto nel manifatturiero e maggior tenuta di margine operativo lordo, «tra le aziende – spiega l’indagine – la cultura del fare rete è ancora poco diffusa», ma ad incoraggiarla ci sono anche i numerosi bandi regionali che «possono svolgere un ruolo decisivo», spiega Gregorio De Felice, responsabile del Servizio Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo, il quale ricorda i “Laboratori per le reti d’impresa” attivati dalla banca insieme alle associazioni datoriali e gli enti di ricerca
I motivi della resistenza al “fare rete” che ancora si riscontra nel mondo imprenditoriale, e non solo in quello locale, sono molteplici e gli esperti hanno anche provato a entrare in profondità, incontrando motivazioni che si differenziano secondo le zone e i settori.
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