Cronaca
Venerdì 25 Ottobre 2013
Resta ancora un giallo
la morte di Joele
Sono comparsi ieri davanti ai magistrati i quattro accusati dell’omicidio di Joele Leotta, il ragazzo di Lecco, ucciso a Londra. Le cause della furia assassina, restano ancora un mistero
Sono comparsi ieri, in collegamento video, davanti alla Medway Magistrates Court i quattro lituani accusati per l’omicidio di Joele Leotta, il ragazzo del lecchese massacrato di botte domenica a Maidstone, nel Kent (sud-est dell’Inghilterra). Per loro è scattata l’accusa formale di omicidio e di lesioni gravi contro Alex Galbiati, l’amico di Joele ferito nell’aggressione che è stato dimesso dall’ospedale. I quattro rimangono in stato di arresto e compariranno nuovamente via videolink lunedì prossimo di fronte però alla Maidstone Crown Court, tribunale che si trova a pochi metri dall’appartamento in cui i due italiani sono stati aggrediti.
Nel caso in cui vengano condannati, i lituani rischiano almeno 20 anni di carcere. Mentre proseguono le indagini, per capire esattamente cosa abbia mosso tanta violenza. Per stabilire con precisione i fatti che hanno portato alla morte di Joele che in Inghilterra era arrivato da pochi giorni. Per lavorare, per imparare la lingua. Con il suo amico di sempre che è stato risparmiato dalla cieca furia del “branco” la cui natura è ancora tutta da stabilire. Escluso al momento il ’’movente a sfondo razziale’’, al vaglio dei detective della polizia del Kent ci sono diverse ipotesi, tra cui quella emersa di un possibile “scambio di persona”. Si sa che nell’appartamento al piano di sopra del ristorante “Vesuvius” dove lavoravano come camerieri, prima di Joele e Alex ci avevano vissuto altri. E, ancora, tornano le voci secondo cui i responsabili dell’aggressione fossero ubriachi o forse anche sotto l’effetto di stupefacenti.
Sui dettagli però la Polizia tiene la bocca cucita. Questo è il momento più delicato: conferma solo che sono in tutto 10 le persone fermate in collegamento con l’episodio. Tutti stranieri, tranne uno, britannico.
E intanto a Londra, i familiari di Joele e Alex, aspettano l’esito del lavoro degli inquirenti mentre si apprestano a lasciare il Paese. Potrebbero essere in Italia già nelle prossime ore. Il caso è delicato ma la speranza, e anche l’impegno delle istituzioni italiane in Inghilterra, è per una soluzione rapida. ’’Teniamo alta la tensione della Polizia inglese sul caso e abbiamo un loro impegno per una soluzione quanto prima della vicenda’’, ha spiegato il Console d’Italia a Londra, Massimiliano Mazzanti, che sta seguendo da vicino gli sviluppi.
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