Homepage / Circondario
Sabato 26 Maggio 2012
Rapina del secolo a Milano
In cella anche un lecchese
Due anelli, due fedine, provenienti dalla maxirapina alla gioielleria Scavia di via della Spiga a Milano sono state recuperati dalla Polizia di Stato di Milano in casa di un gemmologo lecchese.
Ancora poco, rispetto alla mole complessiva del bottino, tre trolley pieni di preziosi, per un valore complessivo di 9 milioni di euro, ma rintracciare la refurtiva dopo colpi così studiati non è mai facile. Anche se arrestati, i banditi infatti non parlano, sperando di recuperare il "tesoro" una volta scontata la pena. L'assalto di sabato 5 febbraio 2011 in via della Spiga è uno dei quei colpi destinati a passare alla storia della Milano nera, per l'entità del bottino e per la perfetta macchina messa in piedi dai rapinatori.
Ma anche per l'altrettanto perfetta azione degli investigatori che, analizzando una mole immensa di dati tra intercettazioni e analisi del traffico telefonico, riprese tv, biglietti autostradali e pedinamenti, sono riusciti, dopo quasi un anno e mezzo a individuare la mente del colpo, Giuseppe Rebuscini, detto il "Drago", fiancheggiatori e ricettatori, tra i quali noti gioielleri milanesi come Raffaele Jacente.
Abitava a Villa Gli investigatori della Squadra mobile di Milano sono arrivati a Gianluca Ferraris, 47 anni, gemmologo incensurato. L'uomo, che vive a Villa San Carlo, in via Airoldi, da qualche mese, ma è originario di Lecco e ha a lungo abitato a Primaluna, in Valsassina, è stato a lungo interrogato a proposito dei due anelli provento della rapina rinvenuti nella sua abitazione. Ha fornito spiegazioni poco convincenti per giustificare il possesso dei due gioielli. Ha riferito agli inquirenti di averli ricevuti circa un mese fa da un certo Gigi, di cui non ha però saputo indicare il cognome nè altri riferimenti utili.
Dalle intercettazioni telefoniche, però, è emerso che Ferraris avrebbe comprato i due anelli da due dei 13 arrestati nell'ambito dell'operazione che ha fatto seguito alla rapina di un anno fa, Romualdo Cerbasio, 44 anni, e Luigi Molinaro Caridà, 33, con tutta probabilità il "Gigi" indicato dal gemmologo. L'uomo è quindi stato sottoposto a fermo, per il reato di ricettazione, al termine dell'interrogatorio.
I particolari su "La Provincia di Lecco" in edicola oggi
© RIPRODUZIONE RISERVATA