Rapina ad Albosaggia: si stringe il cerchio sugli aggressori

La tempestiva e paziente indagine dei carabinieri del nucleo operativo e radiomobile della Compagnia di Sondrio, guidata dal maggiore Marco Issenman, sull’aggressione a due ventenni della Valmalenco a scopo di rapina, avvenuta prima dell’alba di domenica in località Porto, in territorio comunale di Albosaggia, sarebbe già prossima a una svolta. Questione, addirittura, forse, non di giorni, ma soltanto di ore.

La visione delle immagini delle telecamere, anche di alcune aziende private situate non lontano dal luogo della disco-pub dove le due vittime con alcune amiche avevano trascorso la serata, avrebbero consentito di giungere in tempi molto rapidi all’individuazione dei responsabili della brutale aggressione ai due ragazzi da parte di una baby-gang di circa 10 elementi, in prevalenza marocchini e nordafricani, uno dei quali a un certo punto avrebbe puntato un coltello contro i valtellinesi per convincerli a recarsi, senza perdere altro tempo, al vicino sportello bancomat dove effettuare il prelievo di 500 euro, denaro poi consegnato agli aguzzini. Gli avventori della disco-pub sono stati pestati a sangue in quanto inizialmente avevano accampato la scusa di non ricordare il codice pin della tessera: uno ha avuto una gamba maciullata, con prognosi di oltre trenta giorni, l’amico e quasi coetaneo di dieci giorni, salvo complicazioni. Entrambi, fortunatamente, dopo le cure ricevute nella notte dai sanitari dell’ospedale del capoluogo valtellinese, seppure con i segni evidenti delle botte subite, non sono stati ricoverati e hanno potuto fare ritorno nelle rispettive abitazioni di Chiesa in Valmalenco.

«Sono ancora scossi per quanto accaduto. Ma è comprensibile. Si tratta di un fatto gravissimo. E turbate lo sono anche le loro famiglie», si limita a dire il sindaco Renata Petrella. Ma subito si è messa in azione la macchina investigativa e la squadra del maresciallo capo Sicignano ha, innanzitutto, provveduto a raccogliere le immagini dei sistemi di videosorveglianza attivi nella zona e ad ascoltare, appena è stato possibile, i due ventenni aggrediti attorno alle 5 di domenica e gli altri testimoni. Non è da escludere, al momento, stando alle poche notizie che filtrano sul grave episodio, che il branco abbia individuato le due prede da assalire perché in quel momento erano sole, all’uscita dal locale pubblico, mentre si incamminavano verso l’auto parcheggiata che avrebbe dovuto riportarli a casa e per il colore della pelle. Insomma, per una sorta anche di razzismo al contrario: i bianchi colpiti da chi ha la pelle più scura, circostanza che sarebbe stata avvalorata dai racconti dei due feriti e, in particolare, dalle parole che hanno sentito pronunciare al loro indirizzo prima del via all’aggressione fisica vera e propria.

Ma ora il gruppetto, forse proveniente dall’hinterland di Morbegno, rischia di essere, a breve, colpito da misure cautelari chieste dalla Procura. I reati contestati potrebbero essere rapina, lesioni aggravate, porto abusivo di arma bianca e minacce in concorso. Il pool di magistrati, coordinato dal procuratore Piero Basilone, vuole dare una risposta rapida di sicurezza alla popolazione. In Valtellina e Valchiavenna, infatti, non si ricordano precedenti del genere in passato e si vuole fare in modo che una soluzione a tempo di record del caso - ma corretta negli esiti - rappresenti un ottimo deterrente al possibile ripetersi di futuri episodi di tale gravità, in grado di suscitare un comprensibile allarme sociale nei residenti.

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