E' davvero tanto difficile capire che in realtà quello di Fini è un progetto politico?
Un progetto in cui lo spessore strategico è pari al coraggio che occorre per realizzarlo, un disegno pensato da almeno cinque anni e che giunge oggi alla sua terza tappa.
Vogliamo ricordare le tappe precedenti ? La prima è stata la fusione di An con Forza Italia, e ora possiamo spiegarci perchè è stata una fusione a freddo, perchè una condizione del progetto era che Fini si liberarasse della carica di segretario di un partito, senza però dover dare le dimissioni. La seconda tappa, nel 2008, è stata la nomina, fortemente voluta, a Presidente della Camera, con la quale Fini cessava di essere uomo di partito (e di Governo) per diventare uomo delle Istituzioni. Oggi siamo alla terza fase, lo strappo da Berlusconi, che per ora non dà corso a una scissione. Ne seguiranno altre di fasi, programmate da qui al 2011, fino al compimento del progetto.
Quale progetto ? Certamente c'è anche la ricerca di uno spazio personale per il futuro, il dopo-Berlusconi, adeguato alla statura di un uomo politico come Fini, tra i pochi del centrodestra che possa candidarsi al ruolo di statista.
Ma c'è di più, c'è la mission di creare una formazione politica di centro-destra che sia (finalmente !) liberale in economia, rispettosa della Costituzione e dell'equilibrio dei poteri costituzionali, l'esecutivo, il legislativo e il giudiziario ; un centro-destra liberal non più subalterno al populismo leghista, non più centrato sul conflitto d'interesse del leader. Una formazione con una sua democrazia interna e non fondata sulla figura dell'imperatore, guidata da dirigenti politici e non da cortigiani servili.
E tutto questo non è forse l'opposto di ciò che è il partito di Silvio Berlusconi ?
Roberto Cattaneo
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