
Cronaca / Sondrio e cintura
Lunedì 12 Agosto 2013
Quelle trasferte insostenibili
Troppi costi, la Valle paga sempre
L’assessore regionale Rossi: «Cambio di passo nell’organizzazione dei gironi»
Le società locali sembrano però rassegnate: «È un problema non risolvibile»

La lettera è destinata a tutte le società sportive della Lombardia, ma suona come musica per le orecchie di quelle valtellinesi. Antonio Rossi, assessore allo sport della giunta regionale, ha voluto raccogliere l’appello di «molte compagini regionali soffocate dai troppi costi causati da lunghe e difficoltose trasferte. Non possiamo permettere - prosegue - che siano messe in gravi difficoltà economiche: serve un radicale cambio di passo nell’organizzazione e nei gironi».
E come non essere d’accordo con l’ex canoista, soprattutto quando si vive in Valtellina e, da sempre, si è costretti, a fare lunghi viaggi per disputare anche i campionati minori. Ne sa qualcosa il Sondrio che, nell’Eccellenza, è costretto, tutte le domeniche, a partire all’alba per arrivare sul “posto di lavoro” in tempo utile, anche per una preparazione adeguata.
La dirigenza biancazzurra ormai è rassegnata ad avventurarsi nelle lande bergamasche. Il presidente Oriano Mostacchi ha tentato, all’inizio, di lamentarsi ma poi ha dovuto conformarsi all’ineludibile situazione, auspicando solo di essere, qualche volta, spostato nel girone varesino.
Anche il basket deve viaggiare molto. A differenza del calcio, poi, lo fa alla sera dei giorni feriali, sia per la serie D che per la Promozione. Proprio questa stagione, scherzo del destino, ha portato delle grandi novità per Pezzini e Bm Italia, che dovranno affrontare anche tre trasferte nella Bergamasca.
Ma chi si aspetta mugugni e lamentale dai tecnici dei due quintetti, resterà deluso. Sentite il coach giallonero Gianfranco Busi, dodici anni nella cabina di comando. «I gironi sono quattro e vengono compilati seguendo una logica - dice -. Nel nostro si sono liberati dei posti e sono arrivate le tre bergamasche. In altri raggruppamenti, come ad esempio il D, sono contemplate delle trasferte più lunghe. È impossibile accontentare tutti e non ritengo che in federazione siano degli scriteriati. Tre viaggi nella Bergamasca non sono poi la fine del mondo. Solo qualche anno fa, quando eravamo con le varesine, avevamo delle trasferte ben più lunghe. E poi noi siamo abituati a viaggiare».
Pragmatico anche l’allenatore sondriese, Enrico Gianoncelli. «Cosa devo dire? Per noi andare a Milano o a Bergamo, fa poca differenza - spiega -. Sappiamo che quando ci muoviamo, anche a livello giovanile, ci tocca la nostra bella trasferta. Se si potesse farne a meno, saremmo tutti contenti. Si dovrebbe fare un girone solo valtellinese e lecchese, ma questo non è possibile».
Un problema, però, Gianoncelli lo trova. «È quello della via di comunicazione. Avessimo una strada che si potesse definire tale, in un’ora saremmo a Milano. Invece gli incolonnamenti iniziano già in Valle. Senza dimenticare che, talvolta, al ritorno incappiamo anche in vie chiuse, dovendo fare dei giri più lunghi».
E conclude: «Non pensiamo che Rossi possa trovare una soluzione a questo problema, anche se il suo augurio finale è condivisibile». «Chiediamo che vengano applicati criteri di ottimizzazione economica nell’organizzazione dei campionati - si legge nell’appello dell’assessore -.Difendere le serie minori di tutti gli sport è un nostro ineludibile obbligo come istituzione».
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