Cronaca / Valchiavenna
Giovedì 06 Settembre 2018
Quattro secoli dalla frana di Piuro. Messa in suffragio
Fedeli radunati a S. Abbondio per ricordare le mille vittime seppellite nel 1618. Il vescovo: «Ancora oggi ci sono troppe tragedie»
Piuro ha ricordato martedì i 400 anni della frana del 4 settembre del 1618. Davanti al campanile di Sant’Abbondio si sono riuniti centinaia di cittadini, le autorità civili e militari della Valchiavenna e i sacerdoti della zona, insieme ai vescovi Oscar Cantoni e di Coira Vitus Huonder, per commemorare le mille vittime della tragedia. Erano presenti una delegazione delle città polacche dove lavorarono nel corso del Seicento alcuni architetti provenienti dalla Val Bregaglia italiana e quella della parte svizzera della valle.
«Pregate per i morti di Piuro sepolta», sono state le parole con le quali il sindaco Omar Iacomella ha dato il benvenuto a tutti i presenti in occasione della santa messa. Il vescovo Oscar Cantoni ha ricordato le vittime dell’antica Piuro, ma anche le persone scomparse a causa dei terremoti e di varie altre sciagure che hanno colpito l’Italia, compreso il crollo del Ponte Morandi.
«Calamità che hanno suscitato tanto dolore e affanno - ha sottolineato -. Insieme alle vittime di questi eventi vogliamo ricordare in particolare le persone defunte di Piuro per un dovere di solidarietà umana e cristiana. Famiglie che in brevi attimi furono travolte dalla furia della natura. È doveroso pertanto che noi affidiamo al signore queste persone defunte, perché trovino in lui quella pienezza di vita, di pace e felicità che non hanno avuto qui sulla terra».
Cantoni ha aggiunto che l’ecologia non è una mera cornice della vita umana. «La nostra terra non è di nostra proprietà: ci è consegnata in dono perché la custodiamo, è un dovere di tutti prendersi cura della casa comune se non vogliamo che il deterioramento dell’ambiente produca effetti disastrosi. Così, mentre facciamo memoria del passato, pensiamo anche alle nostre attuali responsabilità, che implicano una relazione di reciprocità responsabile tra essere umano e natura». Nell’omelia, monsignor Huonder si è soffermato «sullo storico legame che perdura da centinaia di anni fra la diocesi di Coira e la Valtellina», ricordando che la consacrazione della chiesa di Sant’Abbondio avvenne alla fine del ’500 per opera del vescovo della capitale dei Grigioni. Nel corso della celebrazione c’è stata la benedizione della nuova campana di Sant’Abbondio. Come avviene da anni, grazie all’impegno dell’Associazione per gli scavi di Piuro, c’è stata la presenza a Piuro il 4 settembre dei rappresentanti della comunità protestante della Bregaglia svizzera, i pastori D’Archino e Rauch. La serata si è conclusa con lo spettacolo della compagnia I guitti “Quando il sole non tornò“ a Belfort. Stasera alle 20.30 ci sarà la replica.
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