Quarto ponte, ecco le fondazioni dei tre pilastri. Ora il getto del calcestruzzo

Il quarto ponte sta prendendo lentamente forma. Da alcuni giorni sono visibili le fondazioni di tre dei pilastri che sorreggeranno il viadotto, collocati nel lago. Alla base di ogni pilastro ci sono una decina di pali di lunghezza compresa tra i 30 e i 35 metri. Ognuno di questi pali è rivestito da una “camicia” di ferro prodotta dalla ditta lecchese Amos Bresciani. Dopodiché, si procede a gettare il calcestruzzo attraverso un’autopompa. Per velocizzare lo svolgimento delle operazioni, il sindaco De Capitani ha autorizzato l’installazione in territorio pescatese di un impianto di betonaggio. Infine, viene posato il plinto di fondazione. Per i due piloni laterali, quest’operazione verrà svolta a breve. Per quello centrale, invece, bisognerà attendere: l’unico modo per completare la costruzione del pilastro, infatti, è gettare i materiali dal ponte della superstrada che quindi dovrà essere chiuso. Non si sa ancora quando ciò avverrà, tuttavia la posa del plinto di fondazione sul pilone centrale dovrebbe svolgersi in una sola notte di lavoro.

Nel complesso, la realizzazione del quarto ponte comporta un investimento lordo, comprensivo di oneri per la sicurezza, pari a 28.349.065 euro. I lavori sono stati affidati all’impresa barese Aleandri spa e dovrebbero concludersi entro dicembre 2025, in tempo per l’avvio dei giochi olimpici di Milano – Cortina 2026. Del resto, il nuovo viadotto è destinato a diventare centrale nella gestione di un traffico che, non solo è già oggi particolarmente intenso, ma è destinato ad aumentare proprio in previsione del grande evento. Anche qualora l’opera dovesse essere completata davvero in tempo, le discussioni sullo stato della viabilità lecchese proseguiranno. Secondo il progetto alla base dei lavori, il quarto ponte sarà lungo complessivamente 579 metri e presenterà un’unica corsia di marcia per il traffico veicolare, da Pescate verso Lecco, e una pista ciclopedonale.

In realtà, l’impalcato del viadotto sarà costruito in modo tale da sostenere il traffico in entrambe le direzioni. Il dibattito, a livello politico e non solo, nei prossimi mesi si concentrerà proprio su questo tema: la corsia in uscita dal capoluogo verso Pescate, ritenuta dall’amministrazione comunale lecchese fondamentale per alleviare la pressione sulla viabilità cittadina. Lecco che, peraltro, è a sua volta impegnata nella realizzazione di tutte le opere propedeutiche al corretto funzionamento del quarto ponte, a partire dallo svincolo del Bione. L’incarico di progettare il nuovo snodo viabilistico è stato recentemente affidato alla Tau Engineering s.r.l per una spesa a 124.109,89 euro mentre l’investimento necessario per costruire in concreto l’opera ammonta a 4 milioni, interamente finanziati con fondi del piano Lombardia. Ci sono poi altri problemi che rimangono aperti, in attesa dell’avvio della discussione sul nuovo piano di governo del territorio. Si pensi, ad esempio, alla nuova sede di Cnsas, elisoccorso e protezione civile. Vista l’eccessiva vicinanza del nuovo viadotto, infatti, la piattaforma per gli elicotteri dovrà essere spostata assieme alla sede del Soccorso alpino. In passato si era parlato di unire le strutture alla caserma dei vigili del fuoco, creando un grande polo del soccorso. Un progetto rimasto sulla carta, almeno finché la costruzione della caserma non si sbloccherà dopo anni di attesa.

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