Cronaca / Circondario
Martedì 31 Dicembre 2024
Quarto ponte, il cantiere riprenderà dopo l’Epifania
A gennaio, inoltre, dovrebbero riprendere anche i lavori di posa dei pali che costituiranno la struttura della pila centrale
Riprenderà dopo l’Epifania il cantiere per la realizzazione del futuro quarto ponte tra Lecco e Pescate. Chi transita in questi giorni lungo la rampa di accesso alla statale 36 a Pescate può notare la presenza delle travi in acciaio che costituiscono la prima parte dell’impalcato. Questi elementi sono stati collocati su speciali supporti di calcestruzzo per essere poi saldati.
Contrariamente alle previsioni, il primo tratto di impalcato non è stato posato a terra entro la fine dell’anno ma lo sarà a gennaio, segnando così anche sul piano scenografico un importante avanzamento di un cantiere molto atteso. A gennaio, inoltre, dovrebbero riprendere anche i lavori di posa dei pali che costituiranno la struttura della pila centrale del ponte, quella posta in mezzo al lago. Su 15 pali complessivi per ora ne sono stati posati solo tre. Per permettere all’impresa di eseguire l’operazione in sicurezza, come già accaduto nelle scorse settimane, Anas disporrà la chiusura notturna per alcune ore della corsia esterna della carreggiata nord del ponte Manzoni.
Nel complesso, la realizzazione del quarto ponte comporta un investimento lordo, comprensivo di oneri per la sicurezza, pari a 28.349.065 euro. I lavori sono stati affidati all’impresa barese Aleandri spa e dovrebbero concludersi entro gennaio 2026. Secondo il progetto, il nuovo viadotto può essere diviso in tre parti: la rampa di ingresso lato Pescate, lunga 128,6 metri; il ponte sull’Adda, adiacente al ponte Manzoni, lungo 336,6 metri; la rampa di uscita lato Lecco, lunga 121,45 metri. Una volta completato, il quarto ponte presenterà una corsia di marcia larga 4 metri per il traffico da Pescate verso Lecco, una pista ciclabile bidirezionale larga 2,50 metri e una banchina larga un metro. Le conseguenze di questo nuovo viadotto da entrambi i lati dell’Adda si estenderanno ben oltre l’ambito strettamente viabilistico.
Il sindaco di Pescate Dante De Capitani, ad esempio, ha già chiesto all’autorità di bacino un progetto per la sistemazione del parco Addio Monti attraverso la creazione di una scogliera costituita dai blocchi di granito che l’impresa ha usato in alcune fasi del cantiere per il nuovo ponte. Per quanto riguarda il lato di Lecco, mentre il nuovo centro di raccolta è in funzione da qualche settimana, rimangono sul tavolo due importanti questioni. In primo luogo, l’accesso al centro sportivo: anche durante l’ultimo consiglio comunale pre – natalizio si è discusso della necessità di adeguare l’ingresso al Bione da viale don Ticozzi. Con ogni probabilità, infatti, la maggior parte degli utenti entrerà da lì e non dall’ingresso principale nel momento in cui il parcheggio antistante quest’ultimo sarà eliminato per lasciare posto al cantiere per il nuovo maxi – svincolo, fondamentale per accogliere il traffico in uscita dal quarto ponte.
L’altra questione riguarda Protezione Civile, Elisoccorso e Cnsas, tre strutture fondamentali per la comunità che dovranno essere spostate vista l’eccessiva vicinanza al nuovo viadotto. In passato si era parlato di unire le strutture alla nuova caserma dei vigili del fuoco, creando un grande polo del soccorso. Un progetto rimasto sulla carta, almeno finché la costruzione della nuova casa dei vigili nell’area ex spettacoli viaggianti, posta poco dopo il centro sportivo, non si sbloccherà dopo anni di attesa.
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