Provinciale “rifilata” a Mandello?
Il Comune ricorre al Tar
Ora la Giunta di Mariani si appella al tribunale contro la decisione del Ministero
L’assessore Scurria: «Che assurdità, non abbiamo neanche i soldi per asfaltare»
E se il tratto di strada provinciale 72 diventasse comunale? Non è una boutade e in Comune è già allarme. Il caso finisce davanti al Tar: la giunta del sindaco, Riccardo Mariani, si è appellata al Tribunale amministrativo regionale chiedendo l’annullamento del provvedimento del ministero dei trasporti, che a sua volta annulla una delibera di giunta in merito alla perimetrazione del cosiddetto «centro abitato».
Un discorso in punta di diritto, ma che per Mandello potrebbe trasformarsi in una vera e propria jattura.
In buona sostanza, Mandello sostiene che gli abitanti di Rongio e Luzzeno, per collegarsi alle arterie di larga percorrenza, possono usare la via alternativa passando per Maggiana di Mandello congiungendosi a Crebbio di Abbadia, per poi confluire sulla Provinciale 72 in territorio di quest’ultimo Comune. Ergo, questi ultimi non gravano sulla medesima 72 in territorio di Mandello.
Qui sta il punto: «Secondo il codice della strada e della normativa in materia - spiega l’assessore all’urbanistica e alla viabilità, Grazia Scurria -, se su una strada provinciale grava un carico di veicoli riferito al numero degli abitanti superiore a diecimila cittadini abitanti in un centro abitato, questa stessa strada deve passare sotto la gestione dell’ente comunale. Nel caso di Mandello, invece, il comprensorio di cui parliamo non può essere considerato un centro abitato, in quanto frastagliato di prati e campi, anche molto ampi. E, ancora, questi stessi cittadini di Rongio e Luzzeno, per raggiungere la strada provinciale, possono portarsi a Valle seguendo la via Maggiana Crebbio. E sono in numero sufficiente a fare calare il potenziale uso dei 10.600 mandellesi della 72, a meno di diecimila. Quindi al di sotto della soglia per cui questa strada dovrebbe diventare comunale».
Il ministero dei Trasporti ha accolto un’eccezione posta dalla Provincia di Lecco e ha dato ragione a quest’ultima. Ma gli amministratori di Mandello non ci stanno e vanno per le vie legali amministrative. La giunta ha incaricato a seguire il caso l’avvocato lecchese Francesca Rota. Al legale spetterà proporre le sue controdeduzioni a difesa di una delibera di giunta che il ministero delle infrastrutture e dei trasporti ritiene «illegittima». «Il ricorso al Tar de Comune - commenta la Scurria -, è stato deciso in giunta se non altro, oltre che per motivi di opportunità e buon senso, anche pratici. Ma come si fa solo a pensare di attribuire ad un Comune che, a causa del patto di stabilità, fatica solo ad asfaltare le se strade sue, la gestione di una strada importante e allo stesso tempo complicata come la 72?».
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