Cronaca / Sondrio e cintura
Martedì 24 Dicembre 2013
«Province, dai tagli
nessun risparmio»
Sertori durissimo contro il primo ok al riordino che riforma gli enti e dice stop anche alle elezioni - «Più costi e disservizi con l’abolizione prevista»
«Più costi e più disservizi con l’abolizione delle Province». È inevitabile la critica di Massimo Sertori, presidente della Provincia di Sondrio e dell’Unione delle Province lombarde, al voto di sabato della Camera dei deputati con il primo sì al riordino e il commissariamento degli enti che nel 2014, in questo modo, non andranno al voto.
«In nome del risparmio - commenta - si è espressa in favore dell’abolizione delle Province. La stessa Camera che paga e continuerà a pagare 22 milioni di euro all’anno per sostenere il canone dei vari edifici che ne ospitano gli uffici.Per non parlare poi degli 864milioni di euro regalati a Roma. Perché non tagliare questi costi invece di aggredire le Province penalizzando i territori e i cittadini? È ora di dire basta ai grandi proclami e smascherare una volta per tutte le bugie di un Governo centrale che, lungi dal dare risposte adeguate alle reali istanze dei territori, continua a gettare fumo negli occhi dei cittadini». L’abolizione delle Province, aggiunge Sertori, «non solo non determinerà alcun risparmio, ma comporterà addirittura, stando anche alle stime della Corte dei Conti, un aumento dei costi oltre che dei disservizi».
Altro che risparmi per un miliardo di euro, insomma: qui, secondo Sertori, si prendono in giro i cittadini. «La verità è che per dare soddisfazione agli inquilini dei palazzi romani si rischia di creare ingenti danni ai territori senza portare loro nemmeno un euro in più. Delegittimando le istituzioni locali più vicine ai territori come fa il Ddl Delrio, li si priva di una rappresentanza democratica fondamentale per far sentire la loro voce. Se questo non bastasse, il meccanismo di elezione del presidente degli enti di secondo livello che andranno a sostituire le attuali Province ha dell’assurdo. Come può il Governo realisticamente pensare che un sindaco, che esercita il proprio mandato con rimborsi spese minimi, e quindi continuando necessariamente a svolgere la propria professione, possa anche contemporaneamente assumere il ruolo e l’impegno di presiedere questi enti e gestire le funzioni di area vasta che agli stessi continueranno ad afferire? Infine, pensare di trasferire in poche settimane le funzioni dalle Province ai Comuni e alle Regioni, quando invece ci sono voluti oltre 15 anni per realizzare il processo inverso, significa essere irresponsabili e non voler vedere ciò che invece è evidente».
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