Progetti e laboratori per l’innovazione
Le aziende di Lecco scoprono Bergamo
Confindustria: Incontro tra le due territoriali per approfondire i temi legati alla tecnologia - Lorenzo Riva: «È uno scambio di conoscenze fondamentale per restare competitivi sui mercati»
Le aziende lecchesi alla scoperta dell’ecosistema innovazione di Bergamo. È un percorso di fusione che prevede non soltanto il lavoro su statuti e riorganizzazione, ma anche sulla conoscenza reciproca tra le territoriali di Confindustria di Lecco e Sondrio e di Bergamo anche sotto il profilo delle iniziative e delle opportunità che i rispettivi territori hanno saputo mettere in campo e valorizzare nell’ambito della ricerca e del supporto alle imprese in termini di innovazione.
Se l’evento che a marzo aveva visto protagonista il Lecchese ha riguardato il Politecnico, ieri l’attenzione delle associate di Confindustria è stata tutta rivolta alle realtà bergamasche che rappresentano il riferimento in questo senso, con competenze che potranno a maggior ragione essere “sfruttate” anche dalle imprese del nostro territorio.
«Stiamo conducendo un percorso finalizzato ad allargare la conoscenza di realtà e iniziative delle due associazioni che si accingono a fondersi – ha esordito il presidente di Confindustria Bergamo, Stefano Scaglia -. È una parte importante di questo progetto, perché permette di approfondire strumenti e iniziative a disposizione delle aziende. Auspico che si possa presto tornare a incontri in presenza, iniziando dai laboratori di Lecco, dove è già stato un gruppo di nostri meccatronici, che hanno visto cose molto interessanti e stanno iniziando a impostare alcune attività».
Dal canto suo, Lorenzo Riva, alla guida di Confindustria Lecco e Sondrio, conosce già le potenzialità orobiche sul fronte formativo, considerato il fatto che, come ha ricordato ieri, ha studiato proprio a Bergamo. «Questo scambio è fondamentale in un passaggio storico come quello che stiamo vivendo, in cui le nostre due associazioni stanno lavorando per unirsi e diventare una realtà ancora più grande. È determinante, infatti, il sostegno alle nostre aziende perché possano continuare ad essere innovative e competitive nel mondo e l’aspetto tecnologico fa la differenza».
A introdurre l’ecosistema innovazione orobico è stato il vicepresidente di Confindustria Bergamo con delega all’innovazione, Giulio Guadalupi, partito dalla tracciatura economica del territorio effettuata nel 2017, in cui si parlava di una componente di manufacturing al 31%, attività professionali al 60% circa e una crescita importante del turismo.
«Abbiamo una tipologia di manifattura che è caratterizzata da un livello di tecnologia medio (70%). Il 63% dei laboratori è impegnato in questo ambito. Siamo poi un’area votata all’export: i segnali 2021 sono forse migliori di quelli riportati nello studio effettuato all’inizio di quest’anno e potremmo probabilmente tornare a dati prepandemici nel 2022».
Quindi, i riflettori si sono posati su singole realtà quali il Laboratorio Smile; il Consorzio per la meccatronica Intellimech, l’Università di Bergamo, Bergamo Sviluppo e Kilometro Rosso.
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