Profughi, niente trasferte
Un ufficio per la burocrazia

Valchiavenna Della Bitta: «Sportello dedicato in Comunità montana Ora si lavora a una convenzione per dare agli ospiti un aiuto economico

«Stiamo lavorando a potenziare, sempre più il livello di coordinamento nell’accoglienza ai profughi ucraini massicciamente in corso, in Valchiavenna, e allo stesso tempo a garantire a questa attività una copertura giuridica, attraverso la convenzione che andremo a sottoscrivere con la Prefettura di Sondrio».

Task force

A sottolinearlo è Luca Della Bitta, sindaco di Chiavenna, che, con Davide Trussoni, presidente della Comunità montana, con Giusi Matteoli, responsabile dell’Ufficio di piano, con don Andrea Caelli, arciprete in San Lorenzo, con la Caritas, la Croce Rossa, con le rappresentanti della comunità ucraina valchiavennasca, e con tutte le rappresentanze delle associazioni del terzo settore attive in valle, sin dal 28 febbraio scorso, ha costituito il “Gruppo emergenza Ucraina Valchiavenna” così da non lasciare nulla al caso, in termini di presidio e coordinamento dell’emergenza.

Che si potenzia di giorno in giorno, perché di giovedì è la riunione, in Comunità montana con tutti i sindaci e i parroci della valle, presente anche Faustino Bertolini, dell’Ufficio immigrazione della Questura, e di venerdì sera è la riunione, in Comune a Chiavenna, con tutti i rappresentanti del terzo settore fra cui Caritas, Croce Rossa, Volontari 3 Valli, cooperativa Nisida, Restiamo umani Valchiavenna, Auser-Anteas, Banco alimentare di Mese, Centro aiuto alla vita, Società operaja.

«È fondamentale che restiamo uniti su questa partita, perché solo in questo modo - dice Della Bitta - possiamo riuscire a gestire l’emergenza in atto. Fino ad ora lo stiamo facendo bene, perché abbiamo 94 profughi in Valchiavenna, sui 230 presenti in provincia».

E aggiunge: «Il presidio è costante da parte dell’Ufficio di piano, con Giusi Matteoli che tiene le fila di ogni situazione, la disponibilità ad ospitare dei valchiavennaschi è grande e, anzi, invitiamo ancora gli interessati a segnalarci disponibilità di alloggio. Dal punto di vista sanitario la rete allestita con Ats e Asst funziona benissimo e dal punto di vista burocratico-amministrativo ringraziamo tantissimo il questore, Angelo Giuseppe Re, e il responsabile dell’Ufficio immigrazione, Faustino Bertolini, perché ci stanno supportando in ogni modo».

Stava particolarmente a cuore, a Della Bitta, che fosse evitato alle famiglie ospitanti i 94 profughi, piuttosto che alle parrocchie e alla Caritas, che hanno offerto a loro volta alloggi, di fare “avanti e indietro” da Sondrio con i loro ospiti, in auto, per il disbrigo delle pratiche in Questura.

«Sono stati gentilissimi, i vertici, ad accettare subito di realizzare una sorta di ufficio periferico, qui in Comunità montana - dice il sindaco -, col supporto della nostra Polizia locale. È una cosa del tutto nuova e siamo molto soddisfatti di poterla proporre ai cittadini che si sono così tanto resi disponibili in questa fase emergenziale».

Nella consapevolezza, però, che, tutto ciò non basta, le istituzioni lavorano anche alla convenzione con la Prefettura per poter ottenere quel supporto economico che il ministero dell’Interno mette a disposizione per ciascun profugo.

La convenzione

«La Prefettura ci ha già inviato delle proposte di convenzione, che andremo a vagliare - dice sempre il sindaco -, dopodiché procederemo in modo da perfezionare ulteriormente la gestione di questa partita e supportare le nostre famiglie. Concludo, ma non perché sia una cosa di minore importanza, si intende, ricordando che è stato costituito anche un gruppo di lavoro fra le scuole, presidiato da Giovanna Panzeri, per favorire l’inserimento dei ragazzi. Sono previsti anche dei corsi di avviamento all’italiano».

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