Cronaca / Tirano e Alta valle
Martedì 07 Giugno 2016
Profughi, l’appello: «I controlli fateli prima»
L’arrivo di due ambulanze in via Roma a Bormio ha destato preoccupazione. Ma era semplice routine.
I controlli degli immigrati devono essere effettuati prima che raggiungano i punti di accoglienza, sia dal punto di vista sanitario che personale. Impensabile, infatti, che i profughi partano dalla Libia, arrivino in Sicilia e, nel giro di mezza giornata, facciano capolino in Valtellina, il tutto senza i dovuti approfondimenti in primis per evitare spiacevoli equivoci e fraintendimenti. Proprio come è accaduto in settimana a Bormio dove sono giunti altri 10 profughi che portano a 64 immigrati ospitati nell’albergo “Stella” della centralissima via Roma. Una permanenza, per molti ospiti, che si protrae da circa un anno senza particolari problemi, ma che potrebbe essere migliorata con un po’ di tatto e di coordinamento in più.
Nella Magnifica Terra, lunedì sera, sono arrivati una decina di nuovi profughi che, la mattina successiva, avrebbero dovuto essere accompagnati dalla Croce Rossa per le visite di rito. Invece, a detta di Giorgio Pizzagalli, dipendente della struttura, sono stati portati in Questura per le impronte digitali («Ma non dovrebbero giungere a Bormio dopo aver effettuato la loro registrazione?».
Il giorno successivo Pizzagalli, dato che si stava già recando all’ospedale “Morelli” di Sondalo per fare controllare un ragazzo operato al menisco, ha portato al nosocomio anche un ospite che lamentava “un forte dolore al ginocchio” ed un altro che soffriva di tosse e mal di petto. «Hanno subito ipotizzato una sospetta Tbc. Di qui l’ allarme, poi risultato infondato. Sono venuti con due ambulanze in albergo a prelevare tutti i ragazzi appena arrivati in valle ed il personale si è bardato con tute a prova di virus, prima di entrare, nemmeno stessimo parlando di Ebola... uno spettacolo decisamente inopportuno». L’appello, da parte di chi ospita gli immigrati, è che i controlli, sia sanitari che in tema di terrorismo, vengano effettuati “prima” dell’arrivo degli ospiti nelle strutture ricettive e non “dopo”, per evitare di creare inutili allarmismi che nuocciono alla località, ai residenti, ai turisti ma, soprattutto, agli ospiti.
Per la cronaca si trattava solo di una dissenteria e di qualche malessere legato al lungo viaggio. «Questi ragazzi – ha sottolineato Pizzagalli – già soffrono molto e basterebbe poco per evitare loro inutili problemi ed ulteriori difficoltà».
Con gli ultimi arrivi l’albergo di via Roma è al completo ma in futuro la medesima società che gestisce la struttura potrebbe aprire un altro albergo in Bassa Valtellina.
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