
Cronaca / Sondrio e cintura
Lunedì 14 Luglio 2014
Professione abusiva
Ai domiciliari
un falso medico
Secondo le accuse degli inquirenti sondriesi, l’indagato avrebbe sottoposto diversi lavoratori a delle vere e proprie visite mediche, arrivando anche a prescrivere farmaci e visite specialistiche
Esercizio abusivo della professione medica.
Queste le accuse che hanno portato all’arresto di Vito Andrea Taurino, 45 anni, di Bari. L’uomo è finito ai domiciliari su ordine di custodia disposto del gip del Tribunale di Sondrio su richiesta del pubblico ministero Giacomo Puricelli.
Secondo le accuse degli inquirenti, l’indagato avrebbe sottoposto diversi lavoratori a delle vere e proprie visite mediche, arrivando anche a prescrivere farmaci e visite specialistiche. Tutto questo però, senza essere in possesso di una laurea in medicina, né, tantomeno, essere iscritto all’albo dei medici.
La ditta per la quale Taurino lavora era già finita nel mirino delle forze dell’ordine per aver rilasciato migliaia di attestati falsi a favore delle imprese edili della provincia. Più volte le forze dell’ordine hanno effettuato dei controlli all’interno degli uffici della ditta, la Centro Impresa Norma srl di via Mazzini, formalmente abilitata al rilascio di attestati di partecipazione a corsi per la sicurezza sul lavoro e di certificati medici.
Nelle ultime settimane i controlli si sono concentrati in alcuni studi di commercialisti e sono stati sequestrati anche alcuni documenti.
Vito Andrea Taurino, attualmente costretto a non uscire dalla propria abitazione sondriese, era considerato il collaboratore più stretto del titolare del Centro Impresa, che peraltro risulta estraneo alle indagini. Non si tratta certo di una persona estranea all’ambiente medico, essendo pur sempre laureato in scienze infermieristiche. Resterebbe però in piedi ugualmente l’ipotesi dell’esercizio abusivo della professione medica, per la quale è richiesto il titolo di studio specifico. Partita dal capoluogo, l’indagine si è allargata ad altre province italiane. Al momento nell’inchiesta figurerebbero oltre cinquecento imprese e più di tremila lavoratori, ma i numeri sembrano destinati a crescere ulteriormente nelle prossime settimane.
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