Cronaca / Valchiavenna
Martedì 12 Gennaio 2016
Prodotti in Svizzera, ma buttati in Italia
Rifiuti abbandonati lungo la Statale 36
Villa di Chiavenna: Dalle auto lasciano i sacchi nelle tre aree di sosta, il clou durante le feste. Il sindaco Tam: «Non bastano i vigili per controllare». L’appello: «Chi vede, fotografi».
Chi ha sott’occhio quotidianamente le piazzole di raccolta dei rifiuti se ne è accorto benissimo. Durante le vacanze di Natale e Capodanno c’è stato un vero e proprio boom rispetto a un comportamento noto, ma che sembra un problema irrisolvibile.
Sono decine le automobili che durante i 15 giorni “turistici” per eccellenza della stagione invernale si sono fermati nella tre aree di sosta presenti lungo la Statale 36 a Villa di Chiavenna per lasciare i rifiuti. E la gran parte erano automobili con la targa svizzera. La questione è ormai di dominio pubblico da anni e i fatti sono conclamati. Cittadini svizzeri, ma sicuramente ci sarà anche qualche italiano con la seconda casa in Engadina, che invece di conferire i rifiuti nel paese dove sono stati prodotti preferisce portarli in Italia.
Ovviamente, visto il sistema di raccolta elvetico dove si pagano i sacchi, con un risparmio non indifferente. «Ho provato a fermare un automobilista che aveva appena scaricato alcuni grossi sacchi – commenta un villese – ma questi è praticamente scappato. Purtroppo non avevo con me il cellulare per scattare una foto alla targa. Purtroppo è difficile quantificare quanto questo fenomeno incida sul settore per il nostro comune». Le zone colpite sono le solite. L’area di Ponteggia e il grande parcheggio posto di fronte al crotto Ghiggi, soprattutto. Aree dove è facile fermarsi, scaricare e ripartire.
«Sappiamo bene che questa situazione continua – commenta il sindaco Massimiliano Tam – ma i controlli sono difficili. Non abbiamo vigili a sufficienza per coprire questo servizio. Lo scorso anno ci eravamo ripromessi di studiare un sistema di videosorveglianza. Con la stesura del prossimo bilancio faremo fare dei preventivi per capire se è possibile affrontare la spesa. Intanto torno ad invitare tutti i cittadini alla vigilanza. Fate delle fotografie, se possibile».
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