Cronaca / Lecco città
Lunedì 01 Maggio 2017
Primarie Pd , plebiscito
per Renzi con il 79%
LeccoL’ex premier conferma i sondaggi della vigilia che lo davano favorito. E Lecco è una sua roccaforte. Ma nel partito c’è spaccatura sulla partecipazione: «vasta» per i renziani, «molto bassa» per il comitato Orlando
Lo scrutinio, alla fine, non ha regalato sorprese rispetto alle aspettative della vigilia, rafforzate dal netto risultato della prima fase congressuale: ancora una volta, Lecco e la sua Provincia hanno scelto Matteo Renzi. Il segretario uscente, ex premier, ha sconfitto ampiamente il rivale Andrea Orlando: al momento di andare in stampa i risultati definitivi non erano ancora disponibili, ma a una manciata di seggi da scrutinare il vantaggio era di 79 punti percentuali a 21.
Corsa a due, quella per il segretario dem, a Lecco: come noto, il terzo aspirante alla principale poltrona del centrosinistra, Michele Emiliano, in Lombardia è stato ammesso solo nei collegi di Milano, Como e Sesto/Cinisello.
I numeri
Importante comunque, nella giornata in cui Renzi si è confermato a Lecco – con i sondaggi che lo danno avanti anche a livello nazionale – il dato relativo all’affluenza. Lontani i livelli del dicembre 2013, quando il popolo democratico aveva affidato all’ex sindaco di Firenze la guida del partito, ma al di sopra delle aspettative della vigilia: 7.603 voti contro gli oltre 12.496 di quattro anni fa.
Il giorno scelto – estremamente criticato per lo scarso tempo a disposizione per dar vita a un congresso e a una discussione approfondita di tutti gli argomenti sul piatto – non induceva certo all’ottimismo. In pieno ponte del Primo Maggio, infatti, milioni di italiani sono partiti sabato per tornare lunedì, o più tardi.
Eppure, come ha rimarcato Agnese Massaro, coordinatrice del Comitato per Renzi, in tanti hanno “sentito” l’appuntamento pur essendo fuori sede. È il caso di quanto accaduto a Barzio, dove un terzo dei voti (una sessantina in tutto) ha visto protagonisti villeggianti che si erano preiscritti entro giovedì scorso.
«In primo luogo è necessario rimarcare la grande partecipazione che abbiamo avuto: non ci si aspettava tanto, ma la passione e l’ottimismo dimostrati già durante la campagna si è manifestata in pieno oggi (ieri, ndr.) - ha commentato la Massaro -. Non si può fare un paragone con il 2013, tra scissioni e vicende varie molto è cambiato. E comunque, se riusciamo a mobilitare oltre 1,5 milioni di persone significa che siamo un Partito in buona salute».
Quindi, riguardo il risultato, ha evidenziato tutta la sua soddisfazione. «Siamo contenti perché il lavoro fatto è stato premiato. I cittadini hanno recepito il messaggio della mozione Renzi, che si candida alla guida non solo del Pd ma del Paese. La vera sfida inizia domani».
La dirigenza con Matteo
Diversa, invece, la lettura di Michele Castelnovo, alla testa del Comitato lecchesi con Orlando. «L’affluenza è stata molto bassa, come temevamo: sembra quasi si sia scelto apposta questo giorno per scoraggiare la partecipazione. Il calo è netto e visibile e testimonia la disaffezione degli elettori nei confronti del Pd, una comunità da ricostruire».
Riguardo invece la netta sconfitta subita dal guardasigilli, Castelnovo rimarca che «è un risultato che ci rammarica, ma siamo orgogliosi e soddisfatti del lavoro che abbiamo fatto. Visti i tempi e i mezzi a disposizione, nettamente inferiori rispetto agli avversari, non potevamo fare di più: il 90% della dirigenza del Pd lecchese si è schierato con Renzi, quindi noi siamo partiti da una posizione di netto svantaggio. In ogni caso, abbiamo fatto il possibile».
La chiusa è del segretario provinciale Fausto Crimella. «Il dato è incoraggiante per le prossime politiche, con la città ad avere un dato superiore alla Provincia».
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