Ce lo presentano come uno sceneggiato, vincerà Bersani o Renzi? Siamo con il fiato sospeso come se i destini dell'Italia dipendessero da questo confronto. Tra i due ci sono delle differenze, ma nessuno affronta ''il problema principe del paese'' i 100 miliardi di euro che vengono sottratti ogni anno alla comunità sotto forma di privilegi, sprechi, prelievi indebiti ed altre forme studiate dai ''tesorieri'' dei partiti. I contendenti sono forse in buona fede ma i partiti e quindi anche il loro sono usi a sottrarre risorse al paese.
Francesco Degni
Chiunque vinca, dovrà metter mano davvero a privilegi e sprechi, a cominciare dal finanziamento pubblico dei partiti, cancellato da un referendum e riproposto sotto l'ingannevole forma dei rimborsi elettorali. Il duello Renzi-Bersani è tutto tranne che uno sceneggiato, è una sfida autentica, e non importa solo al Pd e al centrosinistra. Importa a tutti gl'italiani. Perché, comunque vada, ne nascerà un partito nuovo che condizionerà gli altri partiti. Il Pd si dividerà tra conservatori (socialdemocratici bersaniani) e progressisti (liberaldemocratici renziani) e dalla dialettica è sperabile nascano idee nuove e concrete per migliorare la società. In ogni caso, la vicenda delle primarie segnerà una svolta; che si manifesterà con i tempi d'un prudente riformismo se vincerà Bersani, e con i tempi d'un arrembante rivoluzionarismo se vincerà Renzi.
È un peccato, e un errore, impedire che chiunque voglia partecipare al secondo turno lo possa fare. Una mossa che nell'immaginario popolare stufo di fumisterie finirà per penalizzare Bersani.
Max Lodi
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