«Prima senza fognatura, poi senza corrente: quando potrò vivere nella casa nuova?»

Prima senza fognatura, ora senza corrente elettrica. Ci sta provando Massimo Mencaroni ad entrare nella sua nuovissima casa, ma ad ogni tentativo spunta un ostacolo. E anche questa volta sembra essere paradossale. Ad agosto dello scorso anno era emerso come le case di Boate e Scilano, nuclei abitati appartenenti a Borgonuovo di Piuro posti sulla sponda sinistra del fiume Mera, fossero sprovviste di collettamento fognario ormai da anni. Alla fine, dopo proteste e un articolo sul nostro giornale la situazione è stata risolta.

Non in tempi brevissimi, peraltro, visto che la fine dei lavori è annunciata per il mese di dicembre. Mese in cui, dopo aver rallentato i lavori per allinearsi a quelli di realizzazione del collettamento, il povero Mencaroni aveva pianificato di entrare nella sua nuova casa. E, invece, rischia ancora di rimanere per strada. «Fino a poco tempo fa – spiega l’uomo attualmente residente a Villa di Chiavenna, ma da gennaio la casa sarà venduta – avevamo un allacciamento alla corrente da cantiere. Con la fine dei lavori avevamo pianificato l’allacciamento civile normale, rivolgendoci ad un’azienda di distribuzione locale. Tutto doveva risolversi nel giro di 15 giorni, ma dopo 50 abbiamo cominciato ad allarmarci». Attualmente, a quanto sembra, l’allacciamento non è possibile. E rischia di non esserlo per i prossimi cinque mesi: «Ci è stato detto che attualmente la linea non è in grado di reggere ulteriori allacciamenti, anche per la presenza di parecchi cantieri nella zona. Deve essere riqualificata, ma per farlo ci vorranno almeno 4-5 mesi. Ci è stato prospettato una fine dei lavori a marzo. Non riesco a capire cosa dovremmo fare per i primi mesi del prossimo anno». Mencaroni ha anche chiesto di riattivare l’allacciamento del cantiere, ma la risposta è stata negativa.

Sempre per problemi di tenuta della linea: «Ho anche pensato ad un generatore, scelta che mi è stata largamente sconsigliata per i picchi che questo sistema provoca. Picchi che rischiano di bruciare le schede della casa mandando in fumo un investimento decisamente importante. Oltretutto un generatore ha un costo di 70-80 euro al giorno di solo noleggio». Un po’ troppo. L’uomo, insomma, non sa più a che santo rivolgersi e allora ha tentato ancora la strada della denuncia pubblica.

Per vedere se qualcosa si smuove: «Dopo l’articolo su La Provincia dello scorso anno – conclude – la situazione del collettamento fognario per me e per tutte le case del circondario si è rimessa in moto. I lavori saranno presto conclusi. Spero che si riesca a risolvere anche quella dell’allacciamento alla corrente, perché è evidente come senza quella mi sarà impossibile entrare in casa».

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