«Prima parte di torneo a dir poco eccezionale, ma il bello viene ora»
Oriano Mostacchi, presidente del Sondrio Calcio, tira le somme di un’andata chiusa dalla squadra al comando imbattuta.
Alla pausa invernale arriva il Sondrio più forte degli ultimi anni. L’anno solare si chiude con i biancazzurri al comando nel girone B del campionato di Eccellenza. Per la prima volta nella sua storia recente legata a questo torneo regionale, la compagine valtellinese ha archiviato senza sconfitte la prima parte della stagione, con un bottino di dieci vittorie e cinque pareggi.
Un messaggio confortante per l’anno che sta per iniziare e che potrebbe portare alla promozione diretta, al ritorno nell’Interregionale. Proprio per non lasciare nulla al caso, anche ieri la squadra guidata da Luca Colombo si allenata sul campo sintetico della Castellina, dove non mancava il ghiaccio e le difficoltà nel mantenere l’equilibrio apparivano evidenti. Fondamentale però non perdere il ritmo, mettere benzina nelle gambe in vista di un girone di ritorno affatto agevole, viste le diverse trasferte che attendono i biancazzurri. Guai però a parlare di “promozione” al presidente Oriano Mostacchi, ormai al timone della società da più di un ventennio. E non è solo una questione di scaramanzia.
Come si giudica questa prima parte di stagione chiusa in maniera esaltante?
«Trentacinque punti sono un ottimo bottino, anzi eccezionale - afferma il massimo dirigente della società -. Peccato che a un solo punto ci sia il Nibionnoggiono. La nostra impresa è stata ottima, ma siamo solo a metà strada e abbiamo un avversario che non vuole mollare».
Un girone di ritorno che lascia pensare come si possa snodare attraverso un “testa a testa” tra valtellinesi e la squadra lecchese. Sarà così presidente?
«Abbiamo fatto un cammino stupendo, chiudendo con un punto in più rispetto al Crema dell’anno scorso. Con la differenza che i cremaschi correvano da soli, mentre noi abbiamo altri avversari. Sì altri, perché anche a sentire le dichiarazioni dei dirigenti, non si sentono tagliati fuori nemmeno il Verdello e il Villa d’Almè».
Quindi meglio prepararsi a un cammino complicato, malgrado il roboante 4-2 ottenuto dai sondriesi proprio sul campo del Verdello nell’ultima d’andata la dica lunga sulle potenzialità di Lassi e compagni.
Adesso però è il momento del bilancio del 2017. Si può dire che si sia trattato di una stagione divisa in due?
«Io non farei una netta distinzione tra il ritorno dello scorso campionato e l’andata di quello attuale. Ovviamente siamo felici per il percorso netto della prima parte di questo torneo, ma non dobbiamo dimenticare i risultati della passata stagione. Nel ritorno abbiamo di fatto messo le basi per quello che stiamo facendo. Con un pizzico di fortuna avremmo raggiunto i playoff. E non sarebbe stato uno scandalo. Però abbiamo acquisito la certezza che con qualche innesto avremmo potuto arrivare in alto».
Gli innesti sono arrivati e sono stati tutti azzeccati. Almeno questa è l’impressione che si ricava sentendo i giocatori.
«Non mi piace andare sul mercato solo per far vedere che ci siamo. I nostri acquisti sono sempre mirati e non dimenticano l’aspetto umano. Vogliamo che il nostro spogliatoio rimanga unito e senza divisioni. Gli innesti devono integrarsi e diventare parte del gruppo».
Il presidente è anche abituato a vincere le scommesse. L’ultima è stata quella fatta su Luca Colombo, il primo sondriese a sedere sulla panchina della squadra del capoluogo dopo lungo tempo. Il massimo dirigente è sempre stato un estimatore dell’ex difensore centrale, che nell’andata ha fatto molto bene.
Presidente cosa teme di questo girone di ritorno?
«Non dobbiamo distrarci. Non abbiamo ancora vinto nulla. Tradizionalmente il mese di gennaio è uno dei più complicati per noi. Ma grazie anche all’appoggio dei tifosi e dell’intera città cercheremo di superare gli ostacoli. Mi sembra che il Sondrio calcio abbia mosso tanta attenzione e questo non può che far piacere».
L’appello è stato lanciato e la risposta sarà sicuramente importante. Anche se il presidente non vuole caricare troppo l’ambiente.
«Mi piace vivere il calcio per quello che è. In ventiquattro anni di presidenza non ho mai avuto manifestazioni di eccesso. Nella vita sono altre le cose importanti. Il calcio va vissuto per quello che è: un gioco, che può anche attirare molta attenzione».
Questo momento positivo lo sta vivendo ai margini il figlio del presidente, Giovanni Mostacchi, costretto a sottoporsi a un’operazione per tornare a calcare i terreni di gioco.
«Giovanni sta soffrendo moltissimo per la sua assenza dall’attività agonistica. Purtroppo sta recuperando a fatica dopo l’intervento chirurgico. Spera di riuscire a rientrare per le ultime partite».
Magari nella trasferta decisiva a Oggiono.
«Chissà: magari allora il campionato sarà già deciso», conclude Mostacchi, senza però fare pronostici sul fatto che potrebbe essere il Sondrio a festeggiare.
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