Economia / Sondrio e cintura
Venerdì 10 Marzo 2023
Pratiche agricole con meno scartoffie
Dal 20 marzo Presentata myebas, la nuova piattaforma digitale voluta dall’Ente bilaterale territoriale. Il portale servirà a snellire tutti i processi istruttori - Il settore ora conta 450 aziende e circa 2.500 operai
Un portale facile e intuitivo per semplificare, facendolo diventare più veloce, l’iter burocratico delle procedure e delle prestazioni per le aziende e i loro consulenti e per rendere più facile l’accesso ai contributi di welfare erogati per i dipendenti agricoli.
Entrerà in funzione il 20 marzo myebas, la nuova piattaforma digitale voluta dall’Ente bilaterale agricolo territoriale della provincia di Sondrio (Ebas), il cui progetto è stato sviluppato interamente in loco dall’azienda Webtek di Poggiridenti dove venerdì prossimo, alla vigilia del debutto, sarà data dimostrazione pratica.
Meno carta
«Il portale servirà per semplificare tutti i processi istruttori delle pratiche di cui dobbiamo occuparci riducendo la parte cartacea e velocizzando l’iter» spiega dalla sala Fancoli dell’ente Gian Michele Sassella, presidente dell’Ebas e vicedirettore della Coldiretti di Sondrio, una delle associazioni fondatrici dell’Ebas insieme a Confagricoltura e Cia e con Cgil, Cisl e Uil per la parte sindacale.
Numerose quelle di cui si occupa l’ente bilaterale costituito grazie all’accordo sindacale tra le organizzazioni dei lavoratori e quelle datoriali del settore agricolo: dall’integrazione dei trattamenti assistenziali di legge in caso di malattia o di infortunio per gli operai agricoli, all’erogazione di prestazioni a sostegno del reddito, di welfare integrativo e di assistenza sanitaria fino alla promozione di misure per migliorare la sicurezza nei luoghi di lavoro in Valtellina. In quest’ultimo caso, da qualche anno l’ente, ad esempio, fornisce ai lavoratori i dispositivi di sicurezza individuali.
In altre parole, l’Ebas interviene per completare l’assistenza pubblica a tutti i lavoratori agricoli e florovivaisti, dipendenti di aziende agricole della provincia, in applicazione del contratto collettivo nazionale di lavoro e di quello integrativo locale con particolare attenzione alla promozione della formazione. Un comparto che complessivamente conta 450 aziende e circa 2.500 operai impiegati annualmente, anche se non tutti con contratto a tempo indeterminato.
«Il portale è molto intuitivo e dinamico - aggiunge Sassella - per cui basta collegarsi sul sito di Ebas e dal link myebas accedere alla piattaforma con le credenziali che saranno fornite a ciascun lavoratore». «Lo scopo - aggiunge Donatella Canclini, vice presidente dell’Ebas - è di andare incontro alle esigenze soprattutto dei lavoratori, agevolando ed estendendo a più persone le possibilità che l’ente bilaterale del comparto agricolo di Sondrio offre ai lavoratori e alle aziende. Confidiamo dunque che anche attraverso questo ulteriore strumento i lavoratori possano accedere più numerosi e con più facilità alle prestazioni cui hanno diritto grazie alla contrattazione nazionale e territoriale. Prestazioni che aggiorneremo calibrando quanto più possibile l’offerta alle esigenze dei lavoratori in base alla territorialità, alle richieste e ad un attento monitoraggio del sistema sociale locale».
Le domande di prestazione
Un passo avanti importante del mondo agricolo verso l’ammodernamento e l’innovazione, come sottolinea Valter Rossi della Flai Cgil. «La scelta va nella direzione di sburocratizzare il rapporto tra l’ente, le aziende e i lavoratori del settore agricolo - spiega -. Myebas permetterà al lavoratore che sia a tempo determinato o indeterminato, già censito attraverso un’anagrafica aziendale, semplicemente registrandosi sul portale di aggiornare e accedere a tutti i suoi dati e caricare tutte le domande di prestazione. Altrettanto faranno le aziende. Per i lavoratori è prevista anche una novità che riteniamo molto interessante, quella cioè di potersi fare assistere da uno sportello sindacale accreditato con Ebas che potrà portare avanti le pratiche di rimborso. Questo anche perché la dimestichezza con le tecnologie non è patrimonio di tutti. E avere uno sportello sindacale è un’opportunità in più».
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