Cronaca / Valchiavenna
Sabato 09 Settembre 2017
Prata e la pista tagliafuoco più strana
Non dotata di impianto antincendio
Il municipio costretto a rimettere mano al progetto che prevedeva bocchette. Il problema non inficia però la validità del tracciato forestale a protezione dell’abitato
La pista è stata concepita per evitare il propagarsi delle fiamme, peccato però che non sia dotata di impianto antincendio. Davvero singolare - per usare un eufemismo - lo status del tracciato Malaguardia-Porettina di San Cassiano, a Prata Camportaccio, che praticamente separa l’abitato di San Cassiano dal versante sinistro della bassa Valchiavenna.
L’amministrazione comunale guidata dal sindaco Davide Tarabini, che sulla realizzazione della pista ha puntato molto sin dal suo insediamento nel 2014, ha dovuto riprendere in mano il progetto relativo al primo lotto. A marzo l’amministrazione comunale aveva approvato l’esecutivo della seconda parte del tracciato.Progetto comprensivo del sistema antincendio, originariamente non previsto nel preliminare. A seguito di verifiche effettuate sul posto, però, sono arrivate cattive notizie. Una valutazione effettuata congiuntamente con Secam ha evidenziato la mancanza di condizioni tecniche per realizzare l’impianto a causa dell’insufficiente pressione idrica rispetto a quanto necessario per garantire il normale funzionamento di una rete dedicata.
Ergo, se i pompieri dovessero intervenire nella zona non avrebbero a disposizione idranti o vasche di accumulo ma dovranno arrangiarsi con un’autopompa o altri mezzi in grado di trasportare l’acqua in loco. Resta intatta, come detto, la funzione “tagliafuoco” del percorso, che potrà essere utilizzato anche per raggiungere la parte bassa delle aree boscate della zona. L’obiettivo di lungo termine dell’amministrazione è quello di realizzarne un secondo lotto in grado di risalire il pendio. La zona alcuni anni fa è stata teatro di un vasto incendio arrivato a mettere a rischio l’abitato sottostante.
La giunta in questi giorni ha quindi riapprovato il progetto esecutivo, ovviamente senza impianto. Si procederà comunque, visto che le risorse economiche sono già a disposizione. Alla fine dello scorso anno il Comune e la Comunità Montana hanno, infatti, sottoscritto un protocollo d’intesa che ha visto il riconoscimento a Prata di un contributo per la realizzazione del primo lotto di oltre 23 mila euro. A questi vanno aggiunte le risorse recuperate dallo stesso Comune a luglio di quest’anno con l’assestamento del bilancio di previsione. La parte restante dei 40 mila euro necessari a terminare i lavori sarà coperta da fondi municipali.
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