Cronaca / Valchiavenna
Martedì 07 Marzo 2017
Pozzanghere e fango nel parcheggio
Disagi per gli sciatori
Campodolcino: la neve accumulatasi scioglie nella giornata, così il piazzale diventa un pantano.
Al termine della giornata sugli sci si può trovare una brutta sorpresa: la camminata nel parcheggio che assomiglia a una palude. Ogni anno, quando le temperature medie salgono, infatti, il piazzale della Sky-Express in Campodolcino si trasforma in un acquitrino. Il motivo è chiaro: la neve accumulata in strisce - dopo che viene spazzata – nel corso della giornata si scioglie e di conseguenza invade il posteggio sterrato.
Il risultato? Semplice:nelle ore pomeridiane, nel momento della chiusura degli impianti, gli sciatori ritrovano le proprie auto circondate dal fango. Al mattino il terreno è spesso ghiacciato, quindi i clienti degli impianti di risalita parcheggiano tranquillamente dove riescono a trovare spazio. Poi, quando tornano a valle, sono costretti a vere e proprie acrobazie solo per raggiungere la macchina in mezzo al fango e per riporre gli attrezzi da sci e togliere gli scarponi. E capita frequentemente di poter assistere a scene che dimostrano chiaramente l’intensità dei disagi che devono superare gli sciatori ritornati alle loro auto. Alcuni si appoggiano ai bastoncini, altri piazzano cartoni nel fango per tentare in qualche modo di galleggiare, altri ancora salgono in qualche maniera sul veicolo e lo spostano in una delle rare zone asciutte.
Così gli sciatori, tornati a essere numerosi in questo periodo di carnevale, ma comunque pochi nella stagione in rapporto agli anni precedenti, chiaramente si lamentano della situazione. Alcuni minacciano, una volta rientrati dalle discese, di non tornare più a Campodolcino. La vicenda lascia l’amaro in bocca anche perché alcuni anni fa la società degli impianti aveva fatto posare del materiale drenante di recupero su buona parte del piazzale che impediva il formarsi di pozzanghere. Poi però lo stesso materiale era stato fatto rimuovere. E così si formano ancora le pozzanghere.
© RIPRODUZIONE RISERVATA