Poste di Lierna
l’indagine è chiusa
L’ex direttrice sentita per rogatoria dai carabinieri di Palermo, il pm deve decidere il rinvio a giudizio - Gli ammanchi ammonterebbero a due milioni e mezzo di euro, l’indagata sarebbe intenzionata a patteggiare
Lunedì è stata ascoltata per rogatoria dai carabinieri di Palermo, nei prossimi giorni il magistrato inquirente, una volta preso atto dei verbali dell’interrogatorio, deciderà se chiedere o meno il rinvio a giudizio.
Si stringe il cerchio attorno al l’ex direttrice dell’ufficio postale di Lierna, unica indagata dalla Procura della Repubblica di Lecco per le ipotesi di reato di truffa e appropriazione indebita per i circa due milioni e mezzo di euro “spariti” dai conti correnti o deposito di numerosi clienti.
Il sostituto procuratore della Repubblica di Lecco Nicola Preteroti ha firmato il decreto di fine indagini già da qualche settimana e l’indagata, come è sua facoltà, ha chiesto di poter essere sentita: cosa che è avvenuta lunedì direttamente a Palermo, città n tale della donna e in cui si è rifugiata da quando, giusto un anno fa, è scoppiato lo scandalo degli ammanchi dai conti correnti o conti deposito postali di diversi clienti.
Il verbale è al vaglio del pubblico ministero proprio in queste ore, quindi nei prossimi giorni il magistrato deciderà se chiedere o meno al giudice dell’udienza preliminare il rinvio a giudizio o l’archiviazione delle indagini. Nel corso dell’interrogatorio l’indagata avrebbe comunque espresso l’intenzione di accedere al patteggiamento, altro punto sul quale il magistrato dovrà necessariamente fare una riflessione.
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