Positivo al virus, esce di casa
Denunciato dai carabinieri

Nei guai un cinquantenne residente in paese

Era in auto

insieme alla moglie

L’altroieri i carabinieri di Asso hanno denunciato un uomo di 50 anni che se ne stava in giro in macchina con la moglie nonostante un tampone positivo eseguito soltanto due giorni prima. Avrebbe dovuto starsene in quarantena tra le mura di casa, isolato, ma non lo era.

La denuncia è conseguenza diretta della violazione della misura sanitaria, una denuncia che si porta conseguenze non propriamente indolori. Mentre in caso di violazione della quarantena fiduciaria, le sanzioni oscillano tra i 400 e i 1.000 euro, se si viola la quarantena da contagiati - se in altre parole ci si porta a zonzo il virus - il rischio è quello di vedersi contestare una sottospecie di reato contemplata in un regio decreto del 1934 tuttora in vigore (il 1265, “Testo unico sulle leggi sanitarie”): «Chiunque non osserva un ordine legalmente dato per impedire l’invasione o la diffusione di una malattia infettiva dell’uomo è punito con l’arresto da 3 mesi a 18 mesi e con l’ammenda da euro 500 ad euro 5mila». Per non dire dei casi in cui un tribunale dovesse riconoscere la sussistenza del dolo, come nei casi di chi s’è vantato d’essere andato al supermercato da positivo: a quel punto risponderebbe del reato di epidemia dolosa, con pene di qualche anno di carcere.

Insomma, attenzione: perché è vero che restarsene chiusi in casa senza sintomi può essere estenuante ma là fuori carabinieri e forze dell’ordine controllano eccome: stanti gli ultimi dati (riferiti all’altroieri), i controlli sul territorio nazionale hanno riguardato 111.150 persone. Ventidue le denunce per violazione della quarantena da contagiati.

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