Cronaca / Sondrio e cintura
Lunedì 09 Luglio 2018
«Porteremo Papa Francesco in Valle»
L’imprenditore Rigamonti: «Coinvolgendo la Diocesi stiamo cercando di fargli avere la lettera d’invito». Coldiretti e Ufficio scolastico territoriale insieme a Roma: hanno donato mille bottiglie di vino e altri prodotti locali.
Papa Francesco a Sondrio? Non è da escluderlo, anche se non sarà semplice, ma questo è il sogno di Michele Rigamonti, imprenditore e presidente della Fondazione Opera salesiana Don Bosco, che di recente ha partecipato al viaggio a Roma con la delegazione dell’Ufficio scolastico territoriale (Ust – ex-provveditorato) e di Coldiretti guidata dal dirigente dell’Ust Fabio Molinari. In quell’occasione Rigamonti ha donato al Vaticano un migliaio di bottiglie di vino prodotte dalla sua azienda agricola “La Spia” a Castione.
«Portare le eccellenze dei prodotti valtellinesi sulle tavole di Santa Marta mi ha riempito di orgoglio - ha detto Rigamonti ieri nella sede dell’Ust, dove Molinari ha incontrato la stampa per parlare del significato profondo di questo gesto -. Trascorrere qualche giorno e condividere con Papa Francesco i luoghi da lui vissuti nel quotidiano è stato davvero qualcosa di unico e ringrazio Molinari per avermi dato questa possibilità. Il prossimo obiettivo sarà portare il Papa in provincia di Sondrio». Un forte desiderio quello di Rigamonti: «Coinvolgendo la Diocesi stiamo cercando di fargli avere la lettera d’invito. Provare non costa nulla e per la Valtellina sarebbe fantastico accogliere il Santo Padre».
Dal canto suo Molinari ha sottolineato l’importanza di sviluppare progetti di questo genere, che tendano ad avvicinare il mondo della scuola a quello delle aziende del territorio, ma soprattutto ha voluto rimarcare la necessità di diffondere quella che lui stesso ha definito «cultura del dono» e della generosità fra i ragazzi degli istituti valtellinesi. «In questi mesi l’Ust ha instaurato un rapporto di grande collaborazione con Coldiretti attraverso una serie di progetti rivolti alle scuole e anche grazie al viaggio che abbiamo fatto insieme a Roma, che ha rafforzato la nostra comunione d’intenti – ha premesso Molinari –. Nel corso del nostro soggiorno romano Rigamonti ha deciso di donare alle istituzioni vaticane circa un migliaio di bottiglie personalizzate oltre ad alcuni prodotti “made in Valtellina” come Braulio e bresaola, che verranno serviti per i pasti a Santa Marta, attuale residenza di Sua Santità Papa Francesco».
Le bottiglie in un’edizione speciale con tanto di relativi stemmi – le etichette a cura di “Grafiche Bonardi” di Credaro (Bergamo) - e recapitate a Papa Francesco, al Pontefice Emerito Benedetto XVI, al comandante del corpo della Gendarmeria vaticana Cavaliere di Gran Croce Domenico Giani, al comandante colonnello della Guardia svizzera pontificia Cristoph Graf e a monsignor Georg Gänswein. prefetto della Casa pontificia.
«Un dono particolarmente gradito da tutti e una modalità interessante per trasferire le tipicità valtellinesi in un contesto che può sembrare apparentemente chiuso - ha proseguito Molinari -. Gesti simili rappresentano un esempio di quella misericordia, che lo stesso Santo Padre ha più volte invocato e di cui il mondo della scuola ha sempre più bisogno. Vorrei che i valori legati alla dimensione del “fare disinteressato” penetrino anche all’interno della scuola che ha sempre più bisogno di modelli positivi da seguire e che esperienze di questo tipo possano replicarsi anche negli anni a venire».
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