Economia / Sondrio e cintura
Mercoledì 10 Agosto 2016
Popolare Sondrio, conti in salute
La semestrale: bene la redditività, si arresta la crescita dei crediti deteriorati e aumenta il grado di copertura. Utile netto a più 46 milioni ma in calo per effetto dell’andamento della Borsa e di alcune somme accantonate.
Buona redditività, si arresta la crescita dei crediti deteriorati e aumenta il grado di copertura. La rettifiche nette su crediti per deterioramento sono in diminuzione di oltre un terzo, meno 35,04%. Il costo del credito, in sensibile contrazione, è passato, anno su anno, dall’1,54% all’1%. Si arresta anche la crescita dei crediti deteriorati, mentre il relativo grado di copertura sale al 44,89% e quello sulle sofferenze si attesta al 61,72%, tra i più elevati a livello di sistema. Le nuove erogazioni a famiglie e imprese sono invece superiori a 1,3 miliardi di euro.
Il Consiglio di amministrazione della Banca Popolare di Sondrio, guidata dal consigliere delegato e direttore generale Mario Alberto Pedranzini e presieduta da Francesco Venosta, ha esaminato e approvato la relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno. L’utile netto consolidato del semestre, spiega l’istituto di piazza Garibaldi - ammonta a 46,398 milioni di euro, meno 52,31% rispetto al 30 giugno 2015. Il calo sul periodo di raffronto trova ragione nel fatto che «l’inizio del 2015 era stato caratterizzato da una situazione dei mercati finanziari e borsistici estremamente favorevole, condizione che, grazie a una buona operatività nel comparto, aveva permesso il conseguimento di cospicui utili da negoziazione/cessione di titoli».
Il risultato di periodo risulta altresì penalizzato «dalla contabilizzazione già nel semestre in esame del contributo ordinario versato al Fondo di Risoluzione Unico riferito a tutto il 2016 e pari a 11,170 milioni e di una stima, pari a 2,800 milioni, del contributo previsto per il Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi».
La raccolta diretta segna 29.144 milioni, meno 1,30% sul 31 dicembre 2015, meno 2,85% su base annua. La raccolta indiretta si attesta, a valori di mercato, a 26.799 milioni, meno 5,09% sul 31 dicembre 2015, quella assicurativa somma € 1.248 milioni, più 13,48% sul 31 dicembre 2015. La raccolta complessiva da clientela si posiziona quindi a 57.191 milioni, meno 2,84%. I crediti verso clientela sommano a 24.706 milioni, meno 0,11% su base annua e più 2,96% rispetto ai 23.997 milioni di fine 2015. I crediti deteriorati, sostanzialmente invariati, ammontano a 2.364 milioni, più 0,07%, e costituiscono il 9,57% del totale dei crediti, con una copertura del 44,89% rispetto al 44,47% del 31 dicembre 2015. L’andamento dei crediti deteriorati si caratterizza per tassi di crescita prossimi allo zero, rafforzando la tendenza al ribasso già evidenziata nel trimestre precedente.
Nell’ambito dei crediti deteriorati, le sofferenze nette segnano 754 milioni, più 2,56%, e costituiscono il 3,05% dei crediti verso clientela rispetto al 3,06% del 31 dicembre 2015. Il grado di copertura delle sofferenze è del 61,72% rispetto al 61,89% del 31 dicembre 2015. Tale grado di copertura si conferma tra i più elevati a livello di sistema. Le inadempienze probabili sono pari a 1.326 milioni, più 9,66%, con un grado di copertura del 33,33%, mentre le esposizioni scadute e/o sconfinanti deteriorate ammontano a 284 milioni, meno 32,09%.
Relativamente alle componenti del conto economico consolidato, raffrontate con le risultanze al 30 giugno 2015, il margine di interesse segna 246,984 milioni, meno 10,70%, penalizzato dalla chiusura della forbice dei tassi d’interesse. Le commissioni nette da servizi sommano 143,190 milioni, meno 4%. Il margine d’intermediazione segna 417,737 milioni, meno 25,09%. Le rettifiche nette per deterioramento, effettuate confermando criteri di valutazione prudenziali, si attestano a 125,417 milioni, meno 37,49%. La componente crediti è scesa da 190,658 a 123,856 milioni, meno 35,04%. Conseguentemente, il costo del credito ha mostrato un forte miglioramento, passando dall’1,54% del 30 giugno 2015 e dall’1,63% di fine 2015, all’1%.
I coefficienti patrimoniali al 30 giugno 2016, calcolati sulla base dei fondi propri come sopra esposti, si rafforzano posizionando il CET1 Ratio, il Tier1 Ratio e il Total Capital Ratio (in regime di Phased-in) su valori percentuali pari rispettivamente al 10,75%, al 10,78% e al 13,38%. Detti coefficienti non beneficiano della validazione dei modelli di rating interni per il rischio di credito. Il Leverage Ratio al 30 giugno 2016, che si attesta al 6,41% applicando i criteri transitori in vigore per il 2016 (Phased-in), risulta allineato ai valori medi di sistema.
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