Cronaca / Lecco città
Lunedì 08 Maggio 2017
Ponte nuovo. Ringhiere da paura
Legale promette esposti in Procura
Decine di piantane divorate dalla ruggine. L’avvocato Mazzoleni: incolumità dei passanti a rischio. L’assessore: «È da sostituire ma non lo faremo subito»
Il fatto è vecchio. Tanto che il 26 marzo 2014 proprio da queste colonne rendemmo conto, per l’ultima volta, dello stato di vetustà e di ammaloramento delle ringhiere del ponte Kennedy, meglio conosciuto come Ponte Nuovo dai lecchesi. L’allora assessore ai Lavori Pubblici Francesca Rota rispose: «Per ora non ci sono soldi né possibilità per rifare le ringhiere del Ponte Nuovo. La priorità è la messa in sicurezza del Ponte Azzone Visconti». Ora che questa priorità è stata raggiunta da anni, ci si attenderebbe una risposta più precisa da parte del Comune. Che nel 2014 rispose: «Il problema è conosciuto da anni».
E così, di amministrazione in amministrazione, le ringhiere del Ponte Kennedy si ammalorano sempre più tanto da far temere, prima o poi, qualche guaio per i pedoni.
Interesse legittimo
Lo stimolo a riparlarne, come facciamo oramai ciclicamente, è arrivato da una lettera dell’avvocato Massimo Mazzoleni di Lecco che, scrivendo al sindaco e a tutti gli uffici preposti, parla, giustamente, di un “interesse legittimo”, in qualità di residente lecchese, nel denunciare la “totale assenza manutentiva nel tempo di un bene pubblico”. Mazzoleni ha fatto protocollare la sua lettera e “chiede e invita” il Comune a provvedere con urgenza alle necessarie manutenzioni nei termini di legge lamentando la “pericolosità pubblica” di quei parapetti.
Mazzoleni, infatti, si chiede cosa possa succedere a un bambino che si affacci a quel parapetto nei punti ammalorati, non foss’altro per il contatto diretto con la ruggine e le superfici metalliche diventate ormai taglienti e slabbrate.
Dopo aver protocollato la lettera, però, Mazzoleni si spinge più in là: «Se non fanno nulla a tutela della sicurezza pubblica, visto lo stato delle cose segnalate, provvederò senz’altro a quel punto a depositare un esposto per omissione atti d’ufficio ex 328 c.p. Qui al di là dell’estetica c’e un oggettivo pericolo per la sicurezza pubblica dei passanti».
Un ormai datato blog, del 2010, parlava già dei problemi manutentivi del ponte Kennedy. Nessuna amministrazione, insomma, potrà mai dire di non essere a conoscenza del problema né potrà affermare di non aver mai avuto soldi per intervenire almeno per un “lifting” come saldare delle placche di ferro ai pezzi ammalorati e verniciarli. O, comunque, intervenire in qualsiasi altro modo che non sia la completa sostituzione dei parapetti che, e questo è comprensibile, implicano un livello di spesa (ci vuole una progettazione a più stadi, oltre che un fondo economico dedicato), sicuramente importante. Tra il tutto e il niente, ci sarà pure una via di mezzo.
Ma l’assessore ai lavori pubblici, Corrado Valsecchi, la pensa diversamente. «Il problema è che tutta la ringhiera non è norma, non rispetta le altezze imposte dalle nuove leggi». Come dire che andrebbe sostituita in toto, peraltro dopo aver ottenuto l’assenso della Soprintendenza e, soprattutto, reperito fondi che al momento non ci sono: «Diciamo che stiamo affrontando priorità più urgenti di questa. Ma interverremo il più presto possibile».
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