Economia / Sondrio e cintura
Mercoledì 17 Aprile 2019
Ponte Morandi, Cossi nell’appalto
Prestigioso incarico per l’impresa sondriese nella ricostruzione del ponte crollato a Genova. Intanto nuovo vertice per l’azienda: Renato Cossi riconfermato Ad, in consiglio anche il morbegnese Lidio Giordani.
Verrebbe da dire un colpaccio, se non fosse che quel cantiere è legato alle immagini più drammatiche a cui l’Italia ha dovuto assistere dal Dopoguerra: un ponte - e che ponte - si sgretola in pochi secondi e 43 vite vengono risucchiate nel vuoto. Succedeva il 14 agosto di un anno fa. Ecco allora che la notizia rimbalzata ieri a Sondrio ha un valore soprattutto simbolico, più che economico.
Sa di rivalsa, di voglia di rinascere, di riaffermarsi, proprio come per Genova (e per l’Italia tutta) il ponte Morandi rappresenta un passo verso la vita. A pochi giorni dal salvataggio, Cossi Costruzioni spa - che rischiava, ricordiamolo, di essere fagocitata dall’amministrazione straordinaria in cui era piombata Condotte per l’Acqua (che deteneva l’80% delle azioni dell’impresa valtellinese) - incassa l’aggiudicazione di un primo importantissimo lavoro. Un’opera di rilevanza nazionale, e un incarico non certo da gregario.
Il consorzio “PerGenova”, composto da Fincantieri, Italferr e Salini Impregilo (che con la Banca Popolare di Sondrio ha “salvato” la Cossi Costruzioni), ha infatti assegnato all’impresa valtellinese l’esecuzione delle opere civili, di movimento terra, oltre a quelle speciali, relative alla ricostruzione del lato di Ponente del ponte Polcevera (ex ponte Morandi).
Nella lettera di aggiudicazione dei lavori il consorzio ha richiesto di dare immediato corso a tutte le attività propedeutiche all’avvio delle lavorazioni, che dovranno avere inizio nella seconda metà di questo mese. Dicevamo che l’acquisizione di un’opera così rilevante ha un valore simbolico (testimonia per giunta anche la credibilità e l’affidabilità di Cossi Costruzioni Spa), ma potrà di certo tradursi anche in un incremento dell’occupazione, quell’occupazione che, negli ultimi mesi, aveva cominciato a preoccuparsi. Se lo “zoccolo duro” degli operai è sempre rimasto con Renato Cossi, alcuni dipendenti si erano rivolti altrove, temendo che il trasferimento a Roma (imposto da Condotte) fosse l’inizio di una lenta agonia. E invece, ecco: pochi giorni fa l’accordo salvavita. Salini Impregilo - che in Cossi crede e lo ha dimostrato con i fatti - detiene ora il 63,5% dell’azienda valtellinese, la famiglia Cossi e la Popolare di Sondrio, invece, hanno il 18,25% ciascuna delle azioni.
Cossi Costruzioni da lunedì scorso ha pure un nuovo vertice che conferma amministratore delegato Renato Cossi, presidente Flavio Di Pietro, una figura di primo piano nella Salini Impregilo (a lui l’ingegner Pietro Salini ha affidato la parte amministrativa del gruppo), mentre in rappresentanza della Banca Popolare di Sondrio entra come amministratore un altro pezzo da novanta del mondo delle costruzioni, per giunta valtellinese: Lidio Giordani, di Morbegno, ex amministratore delegato di Pizzarotti, abituato a gestire appalti miliardari in giro per il mondo.
Insomma, ci sono le premesse, ci sono gli uomini, c’è la credibilità - conquistata giorno dopo giorno, cantiere su cantiere, in Italia, in Svizzera e nel mondo - e adesso c’è anche il portafoglio ordini. Non resta che spiccare il volo.
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