Cronaca / Sondrio e cintura
Venerdì 07 Aprile 2017
Ponte in fiore, storia lunga 40 anni
Edizione speciale quest’anno per la rassegna culturale che dal 1977 non si è mai fermata. Picceni, uno dei fondatori: «Ci pareva di vivere un piccolo Rinascimento, guidati da Libero Della Briotta».
Ha parlato per numeri il presidente della biblioteca “Libero Della Briotta” di Ponte in Valtellina, Claudio Franchetti. Il primo, il più importante: i 40 anni della rassegna culturale “Ponte in fiore” che da oggi fino al 21 maggio ravviverà Ponte e che, mercoledì sera, è stata presentata alla cantina Grimaldi a Sondrio.
Un compleanno che sarà festeggiato con 29 appuntamenti: due mostre, sei concerti, cinque letture, sette conferenze di presentazione di libri e altro, tre aperture del museo etnografico, uno spettacolo teatrale, una fiera, due passeggiate, due proiezioni di film.
«È questo un traguardo che ci onora - ha esordito Franchetti - e lo festeggiamo con il ritorno di uno sponsor storico, Melavì. La cooperativa ortofrutticola di Ponte per tanti anni ha fatto parte della rassegna e rinnovare oggi la collaborazione è importante, perché abbiamo bisogno di persone che ci credono».
Il sindaco, Franco Biscotti, ha sottolineato come 40 anni, senza soluzione di continuità, per un evento culturale siano «qualcosa di straordinario per una piccola realtà come Ponte. Il seme positivo di chi ha iniziato (e in sala c’erano alcuni rappresentanti del gruppo storico, nda) è stato curato da chi è venuto e ha avuto l’ambizione di aprirsi anche all’esterno». Il sindaco ha ringraziato i volontari che si sono impegnati negli anni per lo sviluppo della manifestazione, «questo è un orgoglio per gli amministratori di Ponte – ha aggiunto -. Spesso sottolineiamo quanto la cultura sia fondamentale, ma spesso lo si dimentica. Abbiamo cercato, nonostante le difficoltà, di trovare fondi da mettere attenzione e abbiamo la speranza che questo possa essere da sprone per chi arriverà dopo e amministrerà il nostro Comune. A dimostrazione della validità del progetto ci sono il patrocinio e il sostegno economico degli enti».
Il presidente della Comunità montana di Sondrio, Tiziano Maffezzini, ha etichettato “Ponte in fiore” come l’evento culturale più importante della Valle: «Arrivare a 40 anni non è facile, per cui questo ci fa capire quanto la cultura sia radicata. I nostri predecessori erano contadini, ma dal cervello fine». Piergiorgio Picceni, uno degli storici fondatori di “Ponte in fiore”, ha ricordato la nascita della rassegna, quando «ci pareva di vivere un piccolo Rinascimento, guidati da Libero Della Briotta che era un vulcano di idee. Ci abbiamo messo l’anima, ma era un piacere. Abbiamo fatto iniziative modeste, che forse oggi farebbero sorridere, ma abbiamo seminato un terreno fertile e la qualità è aumentata. Oggi possiamo dire che “Ponte in fiore” è l’espressione di un paese».
L’assessore alla Cultura del Comune pontasco, Elena Folini, di anni ne ha 42, suo padre è stato fra i fondatori, per cui è cresciuta con “Ponte in fiore”. Da qui il desiderio, insieme ad un gruppo di collaboratori, di ricostruire la storia. «Abbiamo raccolto materiale che abbiamo schedato e che farà parte della mostra sul quarantennale - ha annunciato - prevista per il giorno di Pasqua. Ci sarà anche una pubblicazione a raccontare la nostra storia».
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