Polveri sottili letali nelle città:
+1% di ricoveri ospedalieri

Malattie cardiache più probabili con i livelli di polveri sottili elevati. Lo rivela uno studio che dimostra la stretta correlazione con le malattie cardiache. E i rischi sono ancora più elevati per chi soffre già di patologie respiratorie e cardiache

Sempre nuove prove che l'inquinamento ambientale mette a rischio la salute umana. Secondo uno studio presentato a Roma al convegno  su ambiente e salute organizzato dall'Istituto superiore di sanità, emerge che  il rischio di ricovero per malattie cardiache aumenta dell'1% nei giorni in cui i livelli di polveri sottili nelle città sono elevati.

 L'analisi presentata da Paola Colais del dipartimento di Epidemiologia del Ssr Lazio si è concentrata sugli effetti a breve termine dell'inquinamento delle città, rilevando delle conseguenze anche per le malattie respiratorie, per le quali i ricoveri salgono dello 0,63% (ma dell'1% se si considerano solo bronchiti e polmoniti) ogni 10 unità di pm10 in più rispetto ai valori massimi consentiti.

Queste cifre sono ancora maggiori, fino a sette volte, se si tiene conto di pazienti che hanno già precedenti ricoveri per patologie cardiovascolari o respiratorie: "All'interno della popolazione ci sono poi dei segmenti più a rischio - spiega l'esperta - e la probabilità di ricovero in giorni con valori di Pm10 molto alti è maggiore per le donne e per gli anziani sopra i 65 anni". Ma preoccupa anche  l'NO2: "In realtà non è questo gas ad essere pericoloso -  ha aggiunto  Ennio Cadum dell'Arpa Piemonte - ma l'NO2 più probabilmente fa da "tracciante" per il particolato ultrafine, al di sotto dei 2,5 micrometri, che ha degli effetti particolarmente gravi per la salute".

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