Cronaca / Sondrio e cintura
Lunedì 23 Dicembre 2013
Polemiche Tares,
i numeri del Comune
Emesse a Sondrio quasi 25mila bollette - Atteso un gettito di 3,68 milioni di euro dopo le rettifiche apportate - L’assessore Busi: «Gli accertamenti funzionano sempre meglio» - Ancora nel mirino il patto di stabilità
Si è parlato ancora di Tares nel corso dell’ultimo consiglio comunale del 2013 tenutosi venerdì a palazzo Pretorio: dopo le lamentele di cittadini ed esponenti della minoranza circa gli errori contenuti nei bollettini di pagamento e le lunghe file a cui sono stati costretti proprio i sondriesi per correggerli, un’interrogazione del consigliere di Sondrio Liberale Andrea Massera ha dato l’occasione all’assessore al Bilancio Gianpiero Busi di chiarire una volta per tutte la situazione.
Sono state emesse 24.444 bollette per un importo totale, al netto della quota provinciale e della quota Stato, richiesto all’utenza di 3,75 milioni di euro; l’Aipa ha poi dovuto emettere di nuovo, a seguito di rettifiche, 498 bollette; sono invece 72 le pratiche da valutare e 120 le segnalazioni giunte via mail e dunque, anch’esse ancora da valutare. Dopo queste modifiche il gettito atteso è diminuito di 68mila euro scendendo a 3,68 milioni di euro, cifra che comunque non pone problemi di copertura.
Le correzioni apportate più frequentemente hanno riguardato intestazioni a deceduti, cambi di residenza all’interno dello stesso Comune con date della variazione anagrafica e delle dichiarazione Tares non coincidenti, casi di nuclei con un unico componente che non avevano mai chiesto la riduzione per un unico occupante e sono stati letti come “bicomponenti” e infine nuclei familiari con figli domiciliati altrove che, con un’autocertificazione, hanno ottenuto la riduzione dei componenti. L’assessore Busi ha poi sottolineato i risultati positivi ottenuti con la nuova procedura di accertamento, visto che nel 2012 «l’importo recuperato è passato da 17mila a 148mila euro e per quest’anno sarà ancora maggiore».
Curioso poi il dato relativo da un lato della superficie imponibile ai fini Tares, che per le utenze domestiche che è diminuita da 1 milione e 102mila metri quadri del 2012 al milione e 72mila metri quadri del 2013, mentre il numero delle stesse utenze domestiche nello stesso lasso di tempo è salito da 12.371 a 12.400.
Sempre in ambito di bilancio e di questioni finanziarie l’altro grande argomento di questi ultimi mesi oltre alla Tares è stato il patto di stabilità: nella sua seduta di venerdì il consiglio comunale ha approvato all’unanimità una mozione presentata da Maurizio Piasini (Lega Nord) con un emendamento dei consiglieri del Pd che impegna il sindaco Alcide Molteni a spendersi affinché, come si legge nella stessa mozione emendata «venga modificata, per tutti i Comuni virtuosi, la normativa sul patto di stabilità, riducendo i saldi obiettivo, e che sia consentito loro di utilizzare l’avanzo di amministrazione per le spese in conto capitale».
«Serve carattere, un atto deciso - ha spiegato Piasini - contro chi prende senza restituire. A breve, senza una modifica del patto, saremo costretti a decidere quali servizi tagliare». «Il patto - ha commentato il sindaco - deriva dall’inammissibile centralismo che ha annegato il ruolo degli enti locali in un percorso disdicevole. O si spende almeno una parte di ciò che rimane in cassa oppure muore l’economia reale del Paese».
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