Cronaca / Morbegno e bassa valle
Giovedì 19 Novembre 2015
Pochi frutti dei castagni a mezza costa
Cinghiali cercano cibo a Cino e Cercino
Abbattuti due esemplari dai cacciatori del comprensorio alpino di Morbegno.
Marchesini: «Finora la presenza era registrata da Ardenno a Buglio, ora il fronte si allarga».
Si allarga l’area di diffusione dei cinghiali in bassa valle, con l’uccisione di due esemplari tra Cino e Cercino. Nelle scorse settimane i cacciatori del comprensorio alpino di Morbegno che esercitano l’attività venatoria sul versante dei Cech hanno abbattuto due cinghiali.
«Una possibilità prevista – spiega il presidente del comitato caccia della bassa valle Enrico Marchesini –, anche se non così consueta. I cinghiali infatti hanno particolari abitudini che li portano a uscire allo scoperto soltanto verso l’imbrunire, momento della giornata in cui l’attività dei cacciatori ovviamente finisce».
«All’inizio del mese invece alcuni dei nostri sono incappati in questi animali e ne sono stati abbattuti due - prosegue il presidente -. Finora il versante retico aveva fatto registrare la presenza di cinghiali da Ardenno a Buglio dove i problemi legati alla presenza di questi animali durano da anni, fino all’altezza di Morbegno».
«È invece una novità la segnalazione di presenza anche nella zona di Cino e Cercino che è molto più a ovest e indica un’ulteriore diffusione di questa specie».
Altri segni inequivocabili della presenza di cinghiali in bassa valle si sono mostrati nei giorni scorsi nella zona al confine tra Piantedo e Colico, sulla sponda orobica, dove i prati hanno subito l’invasione di questi animali che alla ricerca di cibo devastano le colture e i fondi agricoli. «Anche loro come gli ungulati e in particolare i cervi potrebbero risentire della scarsità dei frutti dei castagni a mezza costa – spiega Marchesini –, che spingono fino ai prati più a bassa quota anche gli ungulati in cerca di cibo».
© RIPRODUZIONE RISERVATA