Come si fa a non essere d'accordo sui consigli dei saggi? Ma la cosa che non si vede dalla loro relazione è "la creatività" iniettata nel paese in venti anni dai "parassiti". Si devono correggere tutte le cose indicate nel documento, ma soprattutto eliminare le "posizioni inventate" per favorire questo o quello che oltre che non servire a niente, intralciano il lavoro di chi invece serve alla comunità. I nuovi parlamentari, invece di sognare il 100 per cento del consenso, vadano a scovare le sacche di queste invenzioni negative e contribuiscano a eliminarle. Sono 20 anni che questa malattia, "la creatività dei parassiti", uccide il Paese.
Francesco Degni
Più che delle note d'un gruppo di saggi, utili nella loro scontatezza perché non sempre ciò ch'è ovvio viene praticato, avremmo bisogno d'un Paese saggio. Che rinsavisce. Fa cose semplici e concrete. Si distribuisce i ruoli e non vi deroga.
Per esempio: ha ragione il presidente degl'industriali a lamentare l'assenza e al tempo stesso l'invadenza dello Stato, ma è sicuro che la sua categoria non abbia responsabilità nella crisi? Idem altri presidenti, altre categorie. Una parte della politica nuota nel privilegio, nell'incompetenza, nell'ignavia, una parte invece no. Il problema è bocciare la prima e promuovere la seconda. Il buonsenso popolare, che va oltre la radicalità azzeratrice del grillismo, racconta di quest'aspirazione. Idem il successo avuto alle primarie del Pd dal riformismo di Renzi.
L'autoinvestitura di Barca per cambiare l'anima dei democratici segue il medesimo solco. A saperle usare, alcune macerie servono a ricostruire. Parassitismo (affatto creativo) è anche rifiutare di togliersi la pigrizia di dosso.
Max Lodi
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