Cronaca / Sondrio e cintura
Mercoledì 29 Gennaio 2014
Più sicuri in campo
Otto defibrillatori
alle società sportive
La Comunità montana ha investito 20mila euro per l’acquisto e la formazione dei volontari - Progetto in stretta collaborazione con l’Areu
Ai blocchi di partenza l’operazione “Cuore sicuro”: questo è il nome del progetto che vede seduta in cabina di regia la Comunità montana di Sondrio, ente che in un paio di mesi doterà di defibrillatori semi automatici gli impianti sportivi più frequentati del territorio.
Otto in totale sono gli strumenti salvavita che saranno distribuiti rispettivamente ai Comuni di Piateda, Lanzada, Berbenno, Ponte, alla polisportiva Valmalenco e alla Pentacom, società a cui ne saranno assegnati tre da utilizzare nella gestione dei campi dove opera sui territorio comunali di Chiuro, Tresivio, Poggiridenti e Montagna.
A monte, come ha spiegato ieri il presidente dell’ente comprensoriale Tiziano Maffezzini, c’è «un investimento di 20mila euro - tutti fondi comunitari - per l’acquisto di questi defibrillatori e per la formazione dei volontari delle diverse associazioni sportive coinvolte. A giorni andremo a firmare la convenzione con i partner con i quali collaboriamo».
Il progetto che mette al centro il binomio sport e sicurezza, è stato «attivato in stretto contatto con l’Areu – l’Azienda regionale emergenza urgenza che gestisce il servizio del 118 – che ha specifici compiti di coordinamento». In contemporanea si è aperto un «proficuo dialogo con le società sportive che gestiscono gli impianti pubblici, trovando piena disponibilità collaborativa – ha rimarcato il numero uno di via Sauro – nell’attuazione del progetto e che, nella sostanza diverranno, così come è previsto dalle normative vigenti, i diretti responsabili dei defibrillatori che saranno attivati». Si è calcolato che per ogni realtà sportiva coinvolta, «saranno almeno cinque i volontari che dovranno essere formati». I cosiddetti «operatori laici – ha proseguito Paolo Della Torre, responsabile di Areu a Sondrio – che, in caso di emergenza, saranno gli unici autorizzati ad intervenire e ad utilizzare questo strumento salvavita», dopo aver sostenuto un corso di formazione della durata di cinque ore.
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