Sono passati sei anni dalla scomparsa, ma la Valchiavenna non si è dimenticata della sua figura singolare, anzi. È nato in questi giorni, infatti, il gruppo “Amici di Bruno Dell’Ava”, pittore e poeta chiavennasco deceduto a Morbegno nell’ottobre del 2010 a 61 anni dopo una malattia incurabile.
«Il gruppo “Amici di Bruno Dell’Ava” - spiegano i promotori - è nato con lo scopo di tener vivo il ricordo che ci ha legato a Bruno e promuovere la sua opera artistica. Il 2 settembre alle 21, nel teatro della Società Operaia, si terrà un incontro pubblico dove si presenterà il progetto di una mostra a lui dedicata prevista a Chiavenna per la stagione invernale e di una pubblicazione antologica della sua opera artistica e letteraria».
«L’intento sarà quello di creare un evento seguito e partecipato da tutti coloro che lo hanno conosciuto e amato» concludono i promotori dell’iniziativa. Ovviamente è nata subito una pagina sul social network Facebook per raggiungere il maggior numero di persone possibile e tenerle aggiornate sugli sviluppi del progetto.
Sono annunciate novità nelle prossime settimane. Apprezzatissimo da colleghi più affermati come Roberto Plevano, Wanda Guanella, Giampiero Pucciarini e Bruno Baldari, Dell’Ava non aveva mai incontrato particolari favori dal grande pubblico, soprattutto fuori dai confini valchiavennaschi. Un artista rimasto, forse ingiustamente, locale. Rimangono molte sue opere, visibili sulle pareti di numerosi locali pubblici di Chiavenna, ma anche schizzi e pensieri sempre icastici nella loro poeticità, venduti, o più spesso regalati, a amici e conoscenti.
Materiale che ora si sta cercando di raccogliere, digitalizzare con l’obiettivo di renderlo organico in vista della pubblicazione di un’antologia. Dell’Ava, che lavorava come custode del parco del Paradiso tanto da essere identificato con la stessa “casa rossa” della biglietteria nell’immaginario di molti, negli ultimi anni della sua vita aveva conosciuto un minimo di, meritata, fama anche grazie alla pubblicazione nel 2004 de “L’alfabeto del Custode”, raccolta ormai esaurita di dipinti e aforismi, che rappresentano quello che è stato definito il “diario emozionale” dell’artista, pubblicato dalla Comunità montana della Valchiavenna e curato da Claudio Di Scalzo.
Per qualche tempo si parlò anche di una ristampa del volume, ma poi non se ne fece più niente. Forse questa sarà la volta buona per vedere tornare nelle librerie un volume con stampato il nome dell’irriverente artista.
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