Pil, la provincia di Sondrio ancora sotto i dati pre Covid

Lombardia insieme a Emilia Romagna e Veneto motore del Paese anche nel 2024, territori vicini come Lecco bene (+5,44 negli ultimi 5 anni), la provincia di Sondrio stenta, impigliata tra la dozzina di quelle che ancora non hanno recuperato i livelli di Pil reale del periodo pre Covid.

A fare il quadro della situazione sono le previsioni di crescita elaborate dall’Ufficio studi della Cgia sui dati Prometeia, numeri che dicono che in Lombardia la stima di crescita per l’anno in corso dovrebbe essere dello 0,95 per cento, in Emilia Romagna dello 0,86 e in Veneto dello 0,80 per cento. Tra le due regioni del Nordest, comunque, si inserirebbe la Valle d’Aosta con un aumento della ricchezza dello 0,81 per cento. Un risultato, quest’ultimo, positivo seppur dall’impatto minore sull’economia nazionale visto che la provincia valdostana ha un Pil in valore assoluto molto modesto e conta solo 123mila abitanti. Mentre le altre tre regioni producono il 41% del Pil nazionale, il 53% circa delle esportazioni italiane e vi risiedono oltre 19 milioni di persone, ovvero il 33%o dell’intera popolazione italiana.

Se le altre regioni del Centronord cresceranno tutte con incrementi che vanno dallo 0,5% in su, le realtà geografiche del Mezzogiorno segneranno una variazione di crescita, sebbene sempre anticipata dal segno più, ma di modesta entità. Ad eccezione della Campania che dovrebbe aumentare il proprio Pil reale dello 0,57%, le previsioni della Sardegna sono pari al +0,49%, per la Sicilia al +0,46%, per la Basilicata al +0,37%, per la Puglia al +0,36, per l’Abruzzo e per la Calabria al +0,23% e per il Molise al +0,22%.

Misurando la variazione del Pil reale tra il 2024 e il 2019 (anno pre pandemico), quasi tutte le regioni hanno recuperato abbondantemente il terreno perduto, in particolare nel 2020, anno che ha costretto tantissime attività economiche a chiudere e buona parte degli italiani a rimanere in casa. Da questo confronto la Lombardia esce con un Pil del 6,65% superiore al dato conseguito nel 2019, la Puglia ha registrato uno straordinario +6,18 per cento e l’Emilia Romagna +5,62 per cento. Bene anche le altre tre regioni del Nordest: +4,98 % per il Trentino Alto Adige, +4,77 per il Friuli Venezia Giulia e +4,60 per il Veneto. A livello regionale le uniche realtà che non sono ancora ritornate ai livelli pre-Covid sono l’Abruzzo con -0,23 per cento e l’Umbria con -0,26 per cento.

A livello provinciale, invece, tra i territorio che sono ancora sotto i dati del 2019 c’è la Valtellina. Nel raffronto tra 2019 e stime 2024 Sondrio è in compagnia di una dozzina di altre province italiane che non hanno recuperato il livello che avevano raggiunto 5 anni fa. Le situazioni più critiche riguardano Fermo con una variazione del valore aggiunto del -2,06 per cento, L’Aquila con il -2,14 per cento, Sondrio con un -3,26% e Firenze con -3,68%.

Milano, Pavia, Vicenza, Bologna e Modena sono invece le province “battistrada” in quanto a crescita del valore aggiunto reale: si stima che nel capoluogo lombardo la crescita sarà dell’1,14 per cento; a Pavia del +1,01 per cento, a Vicenza del +0,98 per cento, a Bologna del +0,95 per cento, a Modena del +0,92 per cento e a Pordenone del +0,88 per cento. In questo caso però i dati per Sondrio sono almeno positivi con una crescita prevista del +0,48% che non recupera il terreno perso, ma mostra un trend col segno più a dispetto di nove che dovrebbero invece registrare una crescita negativa, scivolando verso la recessione economica con la maglia nera nazionale a Vibo Valentia: -0,23%.

Quanto ai comparti male moda, automotive e metallurgico. Bene turismo, tengono export e consumi. Anche gli investimenti non dovrebbero subire particolari incrementi, mentre i consumi delle famiglie sono destinati a salire nella seconda parte dell’anno, dopo la flessione registrata tra la fine del 2023 e l’inizio di quest’anno.

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