Picchiato selvaggiamente e rapinato

Merate, la vittima è il cingalese, 41 anni, che gestisce il phone center ritrovo degli immigrati. Atteso e aggredito con una bottiglia di vetro. «Tre uomini, forse dell’est europeo»

Merate

Lo hanno preso a bottigliate e alla fine, dopo averlo picchiato selvaggiamente, gli hanno rubato la borsa e sottratto 3 mila euro.
Rapina domenica sera al money transfer di via Statale a Merate, nella zona del Ceppo.
Vittima dell’aggressione, un uomo cingalese di 41 anni, e che dal 2010 gestisce il phone center divenuto da tempo punto di riferimento per gli extracomunitari che vi si recano per internet o per trasferire soldi ai parenti lontani.
Ad aggredire l’uomo, al termine di una giornata di lavoro, secondo il racconto della moglie, «tre uomini dalla pelle bianca, non italiani, forse dell’Est Europa». La rapina risale alle 22 di domenica. «Poco prima - ha raccontato la donna, ancora spaventata per quello che è avvenuto - mio marito Alam Mesbaul ha chiuso l’attività. Prima di tornare a casa, ha preso una pizza qui a fianco. Quindi, si è diretto verso la sua automobile, parcheggiata a una decina di metri dal money transfert». Mentre apriva la portiera del passeggero per deporre il cartone della pizza, si è accorto della presenza di qualcuno. «Ha capito che dietro l’auto c’era qualcuno accucciato. Ha posato la pizza, è andato a vedere e in un attimo, due o tre persone gli sono state addosso».
Gli sconosciuti impugnavano «una bottiglia di vetro verde vuota e hanno cominciato a colpirlo con violenza sulla testa». Dopo alcuni colpi, Mesbaul è finito a terra, tramortito. Tra le braccia, però, continuava a stringere la borsa. I rapinatori hanno continuato a picchiarlo fino a quando il quarantenne ha ceduto.
Subito dopo, i malviventi sono scappati con la borsa contenente «1.500 euro in contanti, altrettanti in schede telefoniche e due telefoni cellulari». Rialzatosi da terra, seppur tramortito, Mesbaul, che chiedeva aiuto, si è gettato all’inseguimento dei rapinatori scappati a piedi. «Li ha seguito per un po’, fino a viale Verdi - ha raccontato la moglie. - Quando però ha visto che si infilavano in una via buia, si è fermato temendo di essere nuovamente aggredito».
Ritornato al money transfert, ha chiamato il 112.

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