
Cronaca / Sondrio e cintura
Lunedì 12 Agosto 2013
«Piazza Cavour,
gravi inesattezze»
Il sindaco Molteni interviene sulla commissione d’indagine voluta dalla Lega e sulle altre accuse
«Poca conoscenza dell’argomento e delle norme, è doverosa una seduta sul tema con i tecnici»

Commissione d’indagine, petizione, passaggi tecnici e polemiche politiche: sull’ex tettoia di piazza Cavour il sindaco Alcide Molteni stavolta vuole mettere i puntini sulle i. E ne ha per tutti, perché «su questa vicenda ho sentito e letto cose che riportano gravi inesattezze».
Su “piazza Vecchia” il primo cittadino è già intervenuto nei giorni scorsi, ma dopo gli ultimi sviluppi della vicenda, con la proposta di una commissione d’indagine ad hoc avanzata dal gruppo della Lega, torna sull’argomento con «alcuni elementi che mi permetto di segnalare», per usare la sua espressione.
Un primo punto è proprio la richiesta annunciata dal capogruppo del Carroccio Maurizio Piasini, che a settembre vuole portare in consiglio comunale la proposta di creare una commissione d’indagine sui passaggi amministrativi legati all’ex tettoia. Secondo il sindaco però il primo passaggio dev’essere un altro: «Mi pare normale che se dei consiglieri comunali chiedono di affrontare una questione, si convochi la commissione consiliare deputata al tema - dice -. Ho notato un po’ di non conoscenza dell’argomento e delle norme, quindi è doveroso che il presidente della commissione Territorio e l’assessore convochino una seduta coinvolgendo anche i tecnici, per dare supporto ai componenti della commissione, specie a quelli che meno conoscono la questione. So peraltro che alcuni consiglieri comunali hanno richiesto la documentazione agli uffici, com’è loro diritto: mi auguro che, letta attentamente, li porti alla commissione con una maggiore conoscenza».
E questo è «il percorso normale», ribadisce il sindaco, sperimentato in molti anni: «Questa è la mia modalità di lavoro - afferma -, una modalità che spiega perché al quarto mandato ho ottenuto quel consenso al primo turno. I cittadini hanno la certezza che questo sindaco segue l’interesse generale e non quello di qualche singolo, l’ho dimostrato. Il terzo mandato, ricordo, ha avuto come primo atto un passaggio su piazza Garibaldi che ha superato velocemente, nell’interesse della città, un problema che ci avrebbe lasciato con il buco in piazza».
Ora si parla di un’altra piazza, con una polemica di cui secondo Molteni non bisogna perdere di vista l’inizio. «È noto che la questione è partita per una disputa interna a Confindustria - afferma -, alla quale altri operatori avevano proposto acquisti immobiliari diversi. Se Confindustria ha inteso sottoscrivere quell’opzione, senza chiedere al sindaco ma seguendo atti e norme, evidentemente l’ha fatto perché la riteneva corretta: il Comune non è entrato, non entra e non vuole entrare nelle loro dinamiche interne».
E qui il sindaco non usa molti giri di parole: «Se qualche operatore privato ritiene che un suo legittimo diritto sia stato leso - afferma -, può accedere agli strumenti previsti in questi casi. Si faccia un ricorso presentandosi con nome e cognome, non si utilizzino presunte questioni politiche, appellandosi a personalità politico-amministrative che nel recente passato non hanno dimostrato grande consenso da parte dell’elettorato».
Sulla petizione lanciata da commercianti e cittadini delle vie Dante e Beccaria, Molteni dice di non voler fare commenti, «è una raccolta firme di una parte stranota della città». A suo avviso, la questione di fondo resta chiara. «Il mondo del commercio è una realtà importante e nel liberismo, sempre sostenuto dai commercianti, è auspicabile che l’imprenditoria scelga di attivarsi sulle offerte che ritiene interessanti. Se non è successo per la tettoia, evidentemente il mondo del commercio non ritiene di fare un insediamento lì, e l’amministrazione non può imporre a nessuno di trasferirsi. Ritengo altresì - conclude -che lasciare l’ex tettoia vuota per due anni, in attesa di tempi migliori, non sia una modalità corretta: una struttura con personale che comunque farà girare l’economia della zona è un’opportunità».
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