Cronaca / Lecco città
Mercoledì 19 Novembre 2014
Piazza Affari, gli schiavi del “buco”
Le siringhe affiorate nel cantiere hanno sbattuto in faccia ai lecchesi scioccati una realtà sommersa. Cecco Bellosi, della comunità “Il Gabbiano”: «L’eroina sta prendendo piede ora anche tra i giovani»
Sostavano in piazza Garibaldi sotto il Credito e esibivano la tossicodipendenza come una bandiera. Quarant’anni dopo i loro epigoni sono diventati invisibili, ma non sono scomparsi. Anche se sono diversi.
È bastato il maltempo insistente a fare affiorare i segni inequivocabili di vecchi riti che si credevano archiviati. E invece dalle “catacombe” del degrado di piazza Affari emergono alla luce del giorno le siringhe e Lecco riscopre stupita la realtà rediviva dell’eroina, del buco che ha perduto centinaia di giovani che avevano 20 anni nei ’70 . Non ce ne eravamo accorti. Che cosa è successo? «È successo che l ’eroina tra i giovani è ritornata, anche se la sostanza non se ne era mai andata veramente. La percezione di questo fenomeno noi l’abbiamo da due o tre anni». Parla Cecco Bellosi, coordinatore della comunità “Il Gabbiano” che ha sedi a Calolzio, Colico, Tirano e Lodi. Il mondo della tossicodipendenza lui lo conosce bene.
«Per anni l’eroina è stata usata come sedativo per contrastare gli effetti eccitanti della cocaina - spiega Bellosi - , senza nessuna consapevolezza della sua pericolosità: dà una dipendenza fisica fortissima, anche sei i suoi effetti sulla psiche sono meno devastanti di quelli prodotti della polvere bianca che mina l’integrità cognitiva e psichica in modo irreversibile».
Di eroina usata come farmaco te ne serve sempre di più e alla fine fumarla non dà più soddisfazione , mentre per via endovenosa la potenza dell’effetto è garantito. Un percorso imboccato anche da tanti giovani che tra una pastiglia chimica e la vecchia cannabis,ogni tanto si fumavano e si fumano anche l’eroina per arrivare poi , spesso, a riscoprire l’armamentario dei vecchi tossici.
«Il dramma è il ritorno dell’eroina tra i giovani di cui abbiamo avuto più di un segnale. Due anni fa durante un corso di formazione a Rimini mi avevano segnalato questo fenomeno di ritorno. Rimini, la ludoteca giovanile, anticipava una tendenza».
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