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Martedì 08 Gennaio 2013
Piana della Selvetta
Terminata la via di fuga
Alluvione 1987: dopo 26 anni si chiudono le opere per la sospirata "Via di fuga della Piana della Selvetta" che mettono definitivamente al sicuro l'area a pochi passi dal fiume Adda e dai torrenti Masino e Tartano
La chiusura dei conti deliberati dalla Cm e l'approvazione dello stato finale dei lavori sulla legge 102/90 (quella famosa legata alla drammatica alluvione valtellinese) sulla "Via di Fuga e scarico del canale Pedemontano in Comune di Ardenno" (opera delle Ati T.M.G. Scavi Srl e Costruzioni Cerri Srl, che conclude nell'importo complessivo netto di 4.742.634 euro) mettono la parola fine sul lunghissimo iter per la realizzazione del complesso lavoro di bonifica, messa in sicurezza e riqualificazione della Piana (dai canali agli sbarramenti, dal sifone sino alla piantumazione sugli argini e alla pista ciclabile).
«Siamo arrivati a una conclusione importante - afferma facendosi portavoce della soddisfazione generale, Giuseppe Songini, oggi assessore ai Lavori pubblici, ma negli anni dell'alluvione sindaco di Ardenno -. La via di fuga risolve un grandissimo problema, togliendo quel tappo che impediva, in caso di carichi di acqua, il naturale deflusso dell'acqua verso l'Adda, impedendo il replicarsi di una nuova tragedia». La storia della via di fuga è stata travagliata, costellata di ricorsi, di movimenti d'opinione pubblica e di grande pressing degli enti locali.
Insieme hanno superato un ostacolo duro da fronteggiare, come il colosso energetico Enel che qui gestisce il canale di sbarramento che porta l'acqua a Dubino. «Enel aveva un'idea differente dalla nostra - continua Songini - la battaglia è stata lunga e dolorosa e solo nel 1998 con il decreto firmato dal ministro Ronchi l'abbiamo vinta». Cosi Enel si occupò dell'intervento basilare da realizzare sul suo canale (con un sifone, che consente alle acque di defluire verso il fiume) e la Cm intervenne a monte del sifone.
Ora l'area è sicura (il certificato di collaudo dei lavori risale al19 dicembre) grazie al progetto idraulico firmato dagli ingegneri Silvio Franzetti, Luca Gadola e Roberto Marchini; ai nuovi canali studiati dagli ingegneri Gustavo Sassella, Italo De Giovanetti Italo e Giancarlo Fascendini. A questo punto la Piana è pronta anche a una nuova vita "edificatoria": prima c'erano vincoli rigidissimi sotto questo profilo.
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