Cronaca / Sondrio e cintura
Sabato 31 Marzo 2018
Pestato dal branco a Chiesa. Identificati tutti i responsabili
Nei guai banda di ragazzini del posto: se ne occupa la Procura dei minori. Avevano picchiato un giovane che era intervenuto a difesa di un disabile
Sono stati tutti identificati i componenti della banda che, un mese fa, ha aggredito un giovane picchiandolo selvaggiamente solo perché si era permesso di intervenire in difesa di un amico disabile. Questo almeno quanto emerso dalla denuncia del ragazzo preso a calci e a pugni. I presunti responsabili del pestaggio sono tutti del posto e tutti minorenni. Per questa ragione tutto il fascicolo passa dalla Procura di Sondrio alla Procura dei Minori di Milano.
Non è stata un’indagine particolarmente complessa quella condotta dai Carabinieri della stazione malenca: uno degli aggressori aveva ammesso pubblicamente di aver preso parte alla rissa. Non solo, ma via facebook un altro dei componenti del gruppo aveva minacciato il ragazzo, anche in questo caso senza fare niente per nascondersi o negare quello che era accaduto quella notte.
Sentendo un po’ di persone, a partite dal giovane finito in ospedale, i militari della stazione di Chiesa hanno in breve composto il mosaico, ricostruendo i fatti di quella domenica sera.
«Ero al bar assieme a un mio amico e all’una e mezza avevamo deciso di andarcene - il racconto del ragazzo picchiato, che ha 26 e lavora nel campo della ristorazione -. Uscendo abbiamo incrociato un gruppetto con tre ragazzini. Una di loro, una ragazza, ha insultato il mio amico, che è disabile. Io ho reagito e abbiamo cominciato a litigare».
Poco dopo però tutto era finito: i ragazzini se n’erano andati per la loro strada e i due avevano deciso invece di tornare al bar.
È a questo punto che sarebbe avvenuta l’aggressione: «Ci è venuto incontro un gruppo di altri cinque ragazzi». Da lì in poi è scesa la notte. Spintoni, calci e pugni. In cinque contro uno.
L’esito non avrebbe potuto essere diverso: il ragazzo più grande si è ritrovato a terra sanguinante con il volto sanguinante. Il referto parla di frattura allo zigomo, per la quale è stato necessario un intervento al Niguarda di Milano. Quaranta giorni di prognosi. Pochi giorni fa le minacce via facebook: «Ridi adesso che poi quelli che ridono siamo noi vai tranquillo». L’italiano è quello che è, il senso però è chiaro.
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