Cronaca / Sondrio e cintura
Mercoledì 07 Giugno 2017
Peso fiscale, Sondrio rimane isola felice
Ultima Reggio Calabria, Trento virtuosa
Il rapporto dell’Osservatorio permanente Cna analizza l’andamento delle tasse. sulle piccole aziende in 135 città italiane: quella valtellinese risulta tra le meno tartassate.
Fino al 19 luglio si lavorerà per pagare le tasse. Un giorno in più dell’anno scorso. Va male, anzi malissimo. Ma c’è chi sta peggio: Sondrio è la sesta provincia d’Italia con una situazione più favorevole. Il total tax rate è pari al 55%, con una crescita dello 0,2 rispetto all’anno scorso. A rilevarlo è “Comune che vai, fisco che trovi”, il rapporto 2017 dell’Osservatorio permanente Cna sulla tassazione delle Pmi, giunto alla quarta edizione. Uno studio che analizza l’andamento della tassazione sulle piccole imprese in 135 città italiane, tra i quali tutti i capoluoghi di provincia.
L’osservatorio calcola il ttr e individua il tax free day, il giorno della liberazione dalle tasse, la data cioè fino alla quale l’imprenditore deve lavorare – tutti gli anni – per produrre il reddito necessario ad assolvere gli obblighi fiscali e contributivi.
Secondo l’analisi della Cna, nel 2016 il bis dell’anno precedente non c’è stato. Il sensibile calo della pressione fiscale registrato nel 2015 non ha avuto seguito. L’anno scorso il total tax rate delle piccole imprese italiane è rimasto fermo al 60,9%, lo stesso livello raggiunto l’anno prima, quando era calato di tre punti rispetto al 2014. Per quest’anno si prevede che il ttr (in sostanza, il peso complessivamente esercitato dal fisco) sulle piccole imprese salirà dello 0,3%, toccando il 61,2%.
A meno che le stesse aziende non optino per il nuovo regime previsto dall’Imposta sul reddito delle imprese, che alleggerisce la tassazione del reddito lasciato in azienda. In quel caso scenderà al 58,1%.
Di certo c’è che negli anni della crisi il ttr è passato dal 59% del 2011 al 64,5% del 2012, al 63,7% del 2013 e al 63,9% del 2014. L’andamento del ttr si ripercuote anche sull’arrivo del tfd, il giorno in cui l’imprenditore si libera del peso fiscale: dal seguente può finalmente cominciare a lavorare per sé e la sua famiglia.
Se guardiamo da vicino le città radiografate dall’Osservatorio, le sorprese non mancano. Nel 2016 Reggio Calabria si conferma il capoluogo che maggiormente tartassa le piccole imprese con un ttr del 73,2%, meno peggio del 2015 (74,9%) ma più del 62,4% segnato nel 2011.
Immutate anche le posizioni alle spalle della maglia nera. Seconda per incidenza del Ttr sulle piccole imprese è stata Bologna con il 71,9% (-1%), terza Roma (69,1%/-2,6%), quindi Firenze (69%), Catania (68,5%), Bari (68,1%) e Napoli (67,8%).
Agli antipodi di Reggio Calabria si è piazzata Trento, dove il ttr ha inciso soltanto per il 53,9%. Nell’ordine l’hanno seguita Gorizia (54,4%), Cuneo, Imola e Belluno (54,5%), Sondrio (54,8%) e Udine (55,2%). Le graduatorie sono rimaste pressoché inalterate per il tfd. A Reggio Calabria gli imprenditori hanno dovuto attendere il 24 settembre per cominciare a pensare a se stessi e alla propria famiglia. All’opposto, i piccoli imprenditori di Trento si sono liberati dell’ingombrante socio fisco il 15 luglio, mentre il 17 è stata la volta di Gorizia e Cuneo, il 18 di Imola, Belluno e Sondrio, il 20 di Udine e Carbonia, il 22 di Arezzo e Mantova.
Per quest’anno che cosa prevede l’osservatorio? In classifica le modifiche dovrebbero essere poche. Reggio Calabria dovrebbe continuare a primeggiare nella poco invidiabile classifica di città con il più elevato ttr italiano (con il 73,4%), festeggiando per ultima il tfd (il 24 settembre). Così come Trento sembra destinata a rimanere la città più “benevola” con il 54,1% di ttr e il 16 luglio di liberazione fiscale. Tre giorni prima di Sondrio. Ancora un mese e due giorni. Poi non si lavorerà più per le tasse.
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