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Giovedì 18 Aprile 2013
Pescate, cassa integrazione
anche alla Mossini
La misura riguarda 75 lavoratori, ma si tratterebbe di una disposizione cautelativa. «Il lavoro per ora c'è»
L'azienda, così come tutte le imprese competitor del settore, risente della crisi e della tendenza dei clienti a rinviare gli investimenti a tempi migliori, per questo l'industria Mossini, specializzata nella produzione di presse industriali, ha richiesto per la prima volta dall'inizio della crisi, di poter sfruttare un periodo di tredici settimane di cassa integrazione ordinaria, che quindi arriverà fino a luglio.
La conferma viene dal sindacalista Rino Maisto della Fiom Cgil, che dice: «E' vero, è stata avviata una prima procedura di cassa integrazione ordinaria ma non è neppure così scontato che l'azienda ne farà effettivamente ricorso - spiega il sindacalista - infatti possiamo dire che si tratta di una richiesta in via cautelativa, che nasce dal timore che la crisi economica non si risolva entro la fine dell'anno e al contrario si possa aggravare».
«Per il momento - prosegue - i dipendenti stanno lavorando e il lavoro c'è, ma il futuro risulta essere incerto. Quindi, per prevenire eventuali cali di lavoro, ha avviato la richiesta», a zero ore e per tutta la forza lavoro.
L'industria Mossini non è l'unica ad aver agito in questo modo, e infatti due mesi fa anche la Rodacciai, nota azienda brianzola nel settore della trafilatura e laminazione dell'acciaio, aveva richiesto l'avvio di una procedura di cassa integrazione ordinaria, non tanto per problemi reali e immediati, ma per una previsione di calo del mercato, anche se al momento Rodacciai non ha ancora sfruttato l'ammortizzatore sociale.
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