Cronaca / Sondrio e cintura
Martedì 14 Febbraio 2017
Personale sanitario e ospedaliero
Dalla Regione 166 milioni di euro
Da Milano i budget a disposizione dell’Asst della Valtellina e dell’Alto Lario
Risorse in aumento di un milione rispetto al 2016 - Panizzoli: «Stiamo già lavorando ai bandi».
Discussione sulla riorganizzazione sanitaria in provincia di Sondrio tuttaltro che esaurita - è anzi ancora tutta da sviscerare -, ancora da capire la declinazione in atti concreti della specificità montana,soprattutto per quanto riguarda gli incentivi sui contratti, da Milano arrivano le prime conferme sui budget a disposizione dell’Azienda socio sanitaria territoriale (Asst) Valtellina e Alto Lario.
Ammonta a 166,2 milioni di euro lo stanziamento della Regione sul piano di gestione delle risorse umane per il 2017 dell’Asst. Si tratta di circa un milione di euro in più rispetto allo stanziamento dello scorso anno per una realtà che conta 3.285 dipendenti, di cui 116 assunti lo scorso anno, attivi su cinque realtà ospedaliere (Sondalo, Sondrio, Morbegno, Menaggio e Chiavenna), e su più presidi territoriali dislocati fra Argegno e Livigno. Un riconoscimento aggiuntivo che potrebbe essere utile - condizionale d’obbligo in attesa di sapere se e quali tipi di flessibilità saranno concessi per i contratti da stipulare - a garantire la copertura del turn over e le ulteriore esigenze di personale.
Gli stanziamenti regionali sono già suddivisi per aree di intervento: 150,8 milioni di euro destinati al personale ospedaliero, 10,1 milioni per quello che opera sul territorio, e 5,2 milioni a quello che afferisce all’ Azienda regionale per l’emergenza e urgenza (Areu).
«Non possiamo che registrare con soddisfazione la decisione della direzione generale Welfare di assegnarci un budget maggiorato rispetto allo scorso anno - commenta Giusy Panizzoli, direttore generale di Asst Valtellina e Alto Lario -, sul quale la nostra direzione amministrativa e il personale della gestione delle risorse umane già stanno lavorando per definire il piano di assunzioni per l’anno in corso. Il fatto di poter disporre da subito del “quantum” ci permetterà di pianificare al meglio andando a sostituire il 100%, oltre, quindi, il tetto del 90% fissato per le aziende sanitarie non di montagna, il personale andato in pensione e quello che andrà in pensione quest’anno».
Complessivamente si tratta di rimpiazzare 237 persone: 140 coloro che nel 2016 , fra personale infermieristico (52), dirigenza medica (22) ruolo tecnico (30), tecnico sanitario (12), operatori socio sanitari (10), amministrativi (12) e della dirigenza sanitaria (2) se ne sono andati. Mentre il numero dei dipendenti in ruolo che cesseranno dal servizio nell’anno in corso sono 97.
Per far fronte a queste cessazioni, la dirigenza dell’Asst si sta attivando, indicendo, in tempo utile, avvisi pubblici per il reclutamento del personale di ruolo che subentrerà ai dimissionari. Già emessi, ad esempio, gli avvisi pubblici per l’attribuzione degli incarichi quinquennali di primario di Anatomia patologica e di Urologia, prossimi alla scadenza, ed emesso anche l’avviso pubblico per l’attribuzione di analogo incarico quinquennale a presidio dell’Ostetricia e ginecologia aziendale.
Oltre all’attenzione perla sostituzione di queste figure, l’Azienda - fa sapere il direttore amministrativo Carlo Maria Iacomino si è già attivata anche nella ricerca di personale essenziale al funzionamento dei servizi ospedalieri e territoriali, «per il quale occorre garantire copertura immediata, rispetto alla futura cessazione, e mi riferisco a medici, infermieri e operatori socio sanitari».
In particolare l’Azienda ha già emesso bandi per il reclutamento di venti medici, fra radiologi, ginecologi e anestesisti-rianimatori, per i quali nei contratti è stata introdotta la clausola della permanenza di cinque anni, «e - conclude Iacomino - stiamo attingendo alle graduatorie per l’introduzione di quaranta fra infermieri e operatori socio sanitari».
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