Cronaca / Sondrio e cintura
Martedì 24 Novembre 2015
Pericolo di fuga. I ladri albanesi
restano in cella
Difesi da un avvocato di fiducia giunto apposta da Milano, i tre che non hanno fissa dimora e sono irregolari sul territorio, resteranno dietro le sbarre con l’accusa di furto pluriaggravato.
Restano in carcere anche gli altri tre albanesi arrestati in flagranza di reato, dopo aver svaligiato un appartamento al primo piano di via Marinai d’Italia. Difesi da un avvocato di fiducia giunto apposta da Milano, i tre che non hanno fissa dimora e sono irregolari sul territorio, resteranno dietro le sbarre con l’accusa di furto pluriaggravato.
Il sospetto della Procura è che la banda arrestata giovedì sia collegata con quella finita in carcere il giorno prima (tre albanesi anche loro detenuti). E non sarebbe finita qui. A dare supporto ai sei, certamente c’è almeno uno o più complici, dal momento che non tutta la refurtiva è stata recuperata, segno che c’è qualcun altro di “pulito” che si occupa di trasportare l’oro e i gioielli rubati (mercoledì sono stati recuperati solo un Rolex, 40 franchi svizzeri in contanti e un bracciale in oro), utilizzando auto altrettanto “pulite” e intestate a cittadini che ne hanno denunciato il furto.
Di più: secondo gli inquirenti le due bande farebbero parte di un’organizzazione più grande che si preoccupa di “assegnare” loro territori da passare in rassegna e di fornire supporto nel caso le cose si mettessero male.
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