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Lunedì 07 Gennaio 2013
Perde tre dita per il botto
Indagato il commerciante
Aperta inchiesta a Sondrio per il tragico incidente di Capodanno che a Bormio ha ferito un ragazzino di 12 anni di Mandello del Lario (Lecco).
Bormio - Aperta inchiesta a Sondrio per il tragico incidente di Capodanno che a Bormio ha ferito un ragazzino di 12 anni di Mandello del Lario (Lecco).
Lo scoppio di un potente petardo fra le sue mani gli ha dilaniato tre dita. La Procura di Sondrio ha iscritto sul registro degli indagati il commerciante bormino che ha venduto al minorenne il potente razzetto esplosogli fra le mani: l'ipotesi di reato è lesioni gravissime. Il negoziante, infatti, non avrebbe potuto vendere il petardo al dodicenne, in vacanza con la famiglia a Bormio e ora ricoverato in un ospedale di Milano.
Era da poco passata la mezzanotte di Capodanno, quando si è verificato lo scoppio, presenti anche altri mandellesi. Uno scoppio improvviso che ha causato serie lesioni alla mano destra del giovane mandellese, con interessamento delle dita e della regione carpale.
Il ragazzino condotto immediatamente al pronto soccorso di Sondalo ha ricevuto le prime cure, dopodiché è stato portato d'urgenza con l'elisoccorso all'ospedale specializzato San Giuseppe di Milano per cure appropriate. Il giovanissimo studente, figlio di un oculista di un ospedale di Lecco, è un promettente campioncino dello sci, iscritto alla squadra agonista dello Sci Club della città manzoniana.
Un episodio che apre, per l'ennesima volta, la questione legata alla pericolosità dei botti di Capodanno. La legge vieta la vendita di alcuni fuochi d'artificio a minori degli anni 14 o a minori di 18 anni e quindi l'inchiesta dellas Procura è da considerarsi un atto dovuto. Si dovrà ora appurare se il razzetto sia scoppiato per un difetto di fabbrica o per l'imprudenza del giovane. In Valtellina sono stati ben due i casi gravi, oltre al ragazzino mandellese, un giovane di 26 anni a Tirano ha perso tre dita per un petardo.
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