
Cronaca / Valchiavenna
Sabato 06 Gennaio 2018
Per Gallivaggio in arrivo due milioni
«Bastano solo per iniziare i lavori»
È articolato in più lotti il progetto per la messa in sicurezza dell’area santuario. Oregioni: «Coi fondi regionali il primo intervento, servono ancora un milione e 200mila euro».
Da Regione Lombardia sono arrivati due milioni di euro, ma per l’intera operazione di messa in sicurezza del versante sinistro della Vallespluga sopra il santuario di Gallivaggio di San Giacomo Filippo ne serviranno molti più. La giunta esecutiva della Comunità Montana Valchiavenna ha approvato il progetto preliminare delle opere necessarie a mettere in sicurezza il santuario, le case della zona e la Statale 36, a rischio per la potenziale caduta di massi dalla sponda sovrastante. Un allarme più volte ripetutosi negli anni fino all’episodio grave della tarda primavera scorsa.
Il progetto prevede una spesa complessiva di 3,2 milioni di euro. Ben più, quindi, del finanziamento del Pirellone che, con una convenzione, ha dato mandato alla Cm di progettare e realizzare l’intervento. A giugno si è verificato un crollo di alcuni massi dall’orlo superiore della parete rocciosa e alcune schegge, di dimensioni rilevanti, sono finite sull’area antistante il santuario, sulla strada e sugli edifici circostanti. É stato, quindi, realizzato uno studio che ha evidenziato il rischio di ulteriori crolli. Il vallo già presente nella zona non è sufficiente.
Il progetto sarà diviso a lotti funzionali, anche perché attualmente le risorse per completare tutto non ci sono: «Con le fasi progettuali successive – spiega il presidente della Cm Flavio Oregioni – andremo a calibrare gli interventi, stralciando le parti immediatamente essenziali dalle opere da quelle che, invece, hanno un’urgenza minore». In pratica il progetto sarà diviso in due parti. La prima sarà quella riguardante le opere in parete e la realizzazione di una nuova opera di difesa appena sopra il fondovalle. Interventi accessori, dal costo preventivato di 1,2 milioni con possibili riduzioni di spesa in fase d’appalto dei lavori, arriveranno eventualmente più tardi.
Anche con tutta l’urgenza del caso, e qualche preoccupazione per la prossima primavera c’è visto che i periodi di maggior rischio sono quelli del disgelo e delle forti piogge, l’intervento non arriverà tanto presto: «Teniamo conto – conclude Oregioni – che le condizioni meteorologiche, neve e gelo, in questo caso sono un grosso ostacolo. Anche per la stesura delle ulteriori fasi progettuali. Credo che riusciremo a terminare l’iter durante il 2018 e partire con le opere nella primavera del prossimo anno». Come noto la situazione della parete ha fatto slittare un’altra operazione che sembrava lanciata visto l’accordo raggiunto con Curia e Anas, cioè lo spostamento della sede della Statale 36 nel tratto sottostante il luogo di culto.
© RIPRODUZIONE RISERVATA